La clavicola è un osso piatto e sottile che collega il braccio al resto del corpo. Dato che si trova sotto la pelle in posizione non protetta, la clavicola è facilmente soggetta a fratture.
Sono soprattutto gli anziani i più colpiti dalle fratture ossee, perché con l’età diminuiscono sia la densità che la solidità delle ossa. Tuttavia per la clavicola il discorso è diverso. Questo osso che collega la cassa toracica al braccio è situato direttamente sotto la pelle e, a causa del suo sottile «cuscinetto di protezione» (pannicolo adiposo), è relativamente poco protetto dalle conseguenze dei traumi. Ecco perché la frattura alla clavicola è diffusa soprattutto tra i giovani, che nel loro tempo libero amano cercare il brivido della velocità, ad esempio in bicicletta o sullo snowboard.
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Tenere il braccio a riposo: il braccio del lato interessato dal trauma non va più mosso, per quanto possibile.
Lenire il dolore: in caso di dolori molto forti può essere utile assumere un antinfiammatorio.
Consultare un medico: una radiografia sarà in grado di chiarire la gravità del trauma.
Attenzione: chi prende alla leggera una frattura alla clavicola e non consulta un medico rischia che l’osso si rinsaldi in maniera incompleta, compromettendo o limitando la futura funzionalità del braccio.
In caso di rottura, gli specialisti parlano appunto di frattura clavicolare. Con un’incidenza del 3 percento sul totale delle fratture, quella alla clavicola è una delle più frequenti nel corpo umano. Il più delle volte capita a seguito di un forte trauma che colpisce direttamente l’osso.
Se dopo l’incidente si sentono dolori lancinanti muovendo il braccio, è molto probabile che si sia fratturata la clavicola. Inoltre nella zona lesionata può comparire una tumefazione, un ematoma e a volte perfino una deformazione. Tuttavia, solo un medico può formulare una diagnosi precisa. Per questo motivo è importante, in caso di sospetta frattura alla clavicola, tenere il braccio immobilizzato il più possibile verso il basso e consultare immediatamente un medico.
Nella maggioranza dei casi viene applicata una terapia conservativa con un bendaggio clavicolare, un anello di fissaggio o una fascia di sostegno. La parte lesionata guarisce da sola. Solo in rari casi, se l’osso si è spostato o in caso di frattura multipla, è necessario intervenire chirurgicamente. Dopo l’operazione i tempi di guarigione variano di norma dalle quattro settimane per i bambini alle sei settimane per gli adulti.