Le parti superiori del corpo sono a forte rischio di infortuni. E spesso le lesioni (soprattutto quelle alle spalle) ricevono diagnosi e terapie errate o tardive.
La spalla è l’articolazione più mobile del corpo umano. Rispetto all’anca presenta solo una cavità (o glena) piatta e molto piccola. È questa caratteristica a consentire al braccio movimenti come quelli richiesti, fra l’altro, dal nuoto a delfino.
Questa mobilità molto maggiore rispetto ad altre articolazioni rende tuttavia la spalla instabile. Affinché la testa dell’articolazione rimanga centrata anche durante il movimento sono necessarie strutture aggiuntive con una funzione stabilizzante. Fra queste ci sono da un lato la capsula articolare con i suoi legamenti e dall’altro una cuffia composta dai tendini di quattro diversi muscoli, posta sopra alla testa dell’articolazione.
Se la muscolatura circostante è ben allenata, l’articolazione della spalla è meno soggetta a lesioni. Queste ultime riguardano raramente le ossa, molto più spesso i tendini e i legamenti di sostegno. In caso di lussazione della spalla vengono inoltre lese sempre anche parti della capsula articolare. Per accertare in maniera affidabile eventuali danni è necessario un accurato esame medico dell’articolazione.
Una radiografia è di per sé poco significativa perché raffigura soprattutto le ossa; specialmente quando non è chiara la causa precisa dei dolori sono necessari ulteriori accertamenti. Gli esami tramite ultrasuoni ad alta frequenza o risonanza magnetica consentono di rilevare con precisione i danni a tendini e legamenti con funzione stabilizzante. Si tratta di un passaggio necessario per pianificare la terapia o decidere un’operazione.
In caso di ridotta mobilità e dolori molto acuti, ad esempio dopo una caduta, è consigliabile consultare un medico. In particolare, i dolori notturni possono essere sintomo di una lesione piuttosto grave. Anche se i dolori sono meno intensi ma perdurano per oltre una settimana senza che sia riscontrabile un miglioramento è il caso di sottoporsi ad accertamenti medici. Se l’articolazione viene tenuta forzatamente a riposo troppo a lungo si corre il rischio di sviluppare una capsulite adesiva, che può rallentare di molto il processo di guarigione. Ciò potrebbe causare assenze prolungate dal lavoro.
Un trattamento fisioterapico coerente e competente fornisce in ogni caso un contributo decisivo per una guarigione ottimale.