La quaresima è ormai alle porte – un’ottima occasione per perdere qualche chilo accumulato durante il lockdown per la pandemia di Covid. Scegli il metodo più adatto a te!
Chi desidera ridurre il digiuno al minimo può optare per una zuppa, ossia sostituendola a uno dei pasti principali. In tal modo, si riducono già le calorie. Un risultato ancora migliore, tuttavia, si ottiene istituendo una «giornata della zuppa» o addirittura un’intera «settimana della zuppa».
Nota bene: le zuppe devono avere un basso contenuto di carboidrati o di ingredienti ipercalorici tipo panna o formaggio. La zuppa da digiuno ideale consiste in un brodo fatto al momento o in un passato di verdure.
Impossibile rinunciare ai sapori dolci? Allora l’opzione giusta potrebbero essere i succhi, ossia un’intera dieta basata su succhi di frutta e centrifugati di verdura. Quelli preparati al momento sono i più gustosi. Diluendoli con acqua, durano di più.
Nota bene: i succhi di frutta contengono molto fruttosio che può gravare a livello epatico. È dunque importante non bere più di tre decilitri di succo di frutta (senza zucchero o fruttosio aggiunto) al giorno e integrare le dosi rimanenti con centrifugati di verdura e/o acqua. Per i più delicati di stomaco occorre prestare attenzione: l’acidità dei succhi di frutta possono provocare gastriti.
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Un sacchetto di patatine fritte, un po’ di noccioline, un pezzetto di formaggio o di cioccolato... Chi ama spiluccare a più riprese non si sente mai completamente sazio, mangia in vari momenti della giornata, ma assume comunque una grande quantità di calorie. Grazie al digiuno intermittente, anche gli appassionati di snack potranno imparare a resistere qualche ora senza mangiucchiare. Meglio partire con uno stop di 3/4 ore tra i pasti principali, che potrà poi essere prolungato a piacere.
Nota bene: questo intervallo di per sé non fa perdere peso; i chili sulla bilancia calano solo riducendo il quantitativo complessivo di calorie assunte e facendo più attività fisica.
Non c’è tempo per mangiare? Perché allora non optare in questo caso per la soluzione 16:8? Digiuno quasi totale per 16 ore, durante le quali si beve solo acqua, tè o caffè non zuccherato. Sono ammessi pasti solo nell’arco delle rimanenti 8 ore della giornata. Questo digiuno intermittente modifica il metabolismo durante l’intervallo di digiuno, con ripercussioni positive su diabete, ipertensione e sovrappeso.
Nota bene: è più facile partire in giornate in cui non sono previste interrelazioni sociali, in modo da poter adeguare l’intero arco di tempo dalla colazione alla cena in base alle proprie esigenze personali. Si può iniziare con uno stop di dodici ore e allungare poi questo intervallo gradualmente.
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Durante la settimana necessiti della massima concentrazione ed energia? Allora forse il digiuno intermittente con formula 5:2 è ciò che fa per te, ovvero: cinque giorni a settimana con pasti normali e uno o due giorni rispettivamente da 500 chilocalorie.
Nota bene: chi è affetto da diabete deve farsi assistere da un medico durante un eventuale digiuno, in quanto il cambio di metabolismo potrebbe comportare un adattamento del dosaggio dei medicamenti assunti abitualmente.
Un solo giorno di preparazione da circa 1000 chilocalorie, poi fino a dieci giorni di dieta esclusivamente a base di brodi energetici, centrifugati di verdura, acqua e tisane – con il digiuno curativo ci si sbarazza dei chili di troppo, in quanto è prevista una dose minima di calorie giornaliere. Il calo ponderale permane, tuttavia, solo se al termine del periodo di digiuno si cambia anche lo stile di vita. Il digiuno curativo viene praticato anche per «purificare» corpo e spirito.
Nota bene: se si decide di optare per questa soluzione, è bene richiedere l’assistenza di un medico. Il digiuno curativo sortisce i risultati migliori se praticato durante un soggiorno di cura collettivo.