Le fibre contenute nei cibi favoriscono l'attività dei batteri intestinali che limitano l'indebolimento delle ossa.
Nell'intestino umano ci sono circa due chili di batteri, importanti non solo per i processi digestivi ma anche per la loro produzione di sostanze fondamentali per la salute delle ossa.
Durante la degradazione delle fibre alimentari, i batteri producono i cosiddetti acidi grassi a catena corta. Questi forniscono energia al nostro organismo, stimolano la peristalsi intestinale e hanno un effetto antinfiammatorio.
Ma un maggiore apporto di fibre alimentari nell'intestino - legato ad esempio al consumo di müesli - sembrerebbe offrire un vantaggio prezioso anche per le ossa: gli acidi grassi a catena corta infatti limitano l'attività delle cellule convolte nella loro degradazione.
Come mostrano alcuni esperimenti condotti sui topi, un maggiore apporto di fibre nell'alimentazione cambia la composizione della flora batterica intestinale. Quindi aumenta la produzione di questi acidi grassi, in particolare del cosiddetto acido propionico che a sua volta contribuisce a rinforzare le ossa.
I ricercatori ipotizzano degli effetti positivi anche nei casi di artrite e auspicano che da questi risultati sia possibile mettere a punto nuovi approcci terapeutici contro l'osteoporosi e le malattie articolari infiammatorie.
Fonte: «Nature Communications»