Cambiare alimentazione, ovvero passare alla dieta mediterranea, può giovare a chi soffre di artrite reumatoide, morbo di Bechterew o altre forme reumatiche. La Lega svizzera contro il reumatismo spiega come fare.
Fino agli anni ‘60, gli abitanti del Sud Italia e delle isole greche vantavano il primato mondiale di longevità. I nutrizionisti da tempo sono concordi nell’attribuire alla dieta mediterranea tradizionale il merito di proteggere ampiamente tali popoli contro cancro, infarti e ictus.
Gli esperti non sono concordi sull’alimentazione da seguire in caso di reumatismi. Studi recenti dimostrano che la cucina mediterranea tradizionale può avere un influsso positivo anche sulle forme reumatiche infiammatorie, sia a livello d’insorgenza che sul decorso della patologia. Ecco come convertire alla cucina mediterranea la propria lista della spesa!
I cibi da consumare con maggiore frequenza rientrano nelle categorie di cereali, verdura e frutta. Questi alimenti sono fonti di vitamine, sostanze minerali, antiossidanti, fibre alimentari ed energia. Meglio prediligere i cereali integrali, tra cui frumento, avena, segale, orzo, nonché riso e mais. La verdura, di qualsiasi colore, si può consumare a volontà, sia cruda che rosolata nell’olio d’oliva o cotta e condita successivamente. Anche la frutta fresca dovrebbe sempre rientrare nel menu giornaliero.
È importante consumare olive ed eleggere l’olio d’oliva a fonte di grassi principale, utilizzandolo per cucinare, cuocere al forno e condire. Meglio prediligere la varietà extra vergine, che contiene più composti grassi salutari, sostanze vegetali e micronutrienti.
Il fabbisogno di proteine di origine animale andrebbe soddisfatto attraverso pesce e frutti di mare. Tonno, aringhe, sardine, salmone e orata sono molto ricchi di acidi grassi omega-3 dalle proprietà antinfiammatorie. Lo stesso vale anche per molluschi e crostacei come i frutti di mare e i gamberetti. È inoltre opportuno ricordare che pesce e frutti di mare non vengono quasi mai impanati e fritti nella cucina mediterranea.
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I latticini occupano un posto d’onore nella dieta mediterranea tradizionale, in primo luogo yogurt e formaggi, che possono essere consumati regolarmente ma in quantità ridotte. Il latte e la panna rientrano nella dieta mediterranea solo in misura limitata.
La frutta secca, a guscio e le leguminose (fagioli, piselli verdi, lenticchie, ceci) sono valide fonti di grassi e proteine vegetali oltre che di fibre alimentari. Contribuiscono a donare maggiore gusto e consistenza a molti piatti mediterranei.
La cucina mediterranea fa abbondante uso di erbe aromatiche e spezie, ricche di preziosi antiossidanti che giovano alla salute riducendo nel contempo la necessità di ricorrere al sale.
La carne dovrebbe essere consumata solo in quantità moderate, prediligendo il pollame rispetto alle carni rosse. Macinato composto per il 90 percento di carne magra e per il 10 percento di carne grassa rappresenta un’eccellente pietanza mediterranea.
Dolci, gelati e sorbetti vanno consumati con moderazione e in piccole quantità. È invece consuetudine della tradizione mediterranea consumare frutta fresca a fine pasto.
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Una dieta mediterranea sana ed equilibrata non prevede pressoché alcun divieto, in quanto consente l’abbinamento con la maggior parte di pietanze e bevande, purché in quantità moderate. Occasionalmente, sono anche consentite una bella bistecca alla griglia o una fetta di torta ai compleanni.
La tradizione mediterranea rende omaggio ai pasti consumati all’insegna del gusto e della buona compagnia.