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«Non impazzire dietro a un’allergia»

Remo Leupin ha scelto di non prendere farmaci per la sua rinite allergica. Come fa?

«Soffro di allergia al polline da quando ero adolescente, ma ho avuto delle interruzioni asintomatiche sia tra i 20 e i 30 anni, sia tra i 40 e i 50.

Non è insolito che la rinite allergica proceda per fasi. Ero riluttante a prendere medicine fin dall’inizio, non per motivi ideologici ma semplicemente perché penso che tendiamo sempre a voler curare tutto troppo in fretta con i farmaci.

Una lieve forma di rinite allergica

Chiaramente ho potuto permettermi questa scelta perché ho solo una lieve forma di allergia e non sono malato. Soprattutto tra marzo e giugno mi cola il naso, a volte mi prudono gli occhi e ho attacchi di starnuti.

È come se fossi sempre raffreddato, ma niente di più, per cui riesco a superare tranquillamente la fase acuta.

Il medico mi ha avvisato che, se non curata, la febbre da fieno può evolversi in un’asma allergica (NdR: l’asma, se trascurata, può dare origine a un’asma allergica con una probabilità fino al 40 percento dei casi).

Io, però, non ho ancora mai avuto problemi in questo senso. Se la mia rinite non peggiora, non vedo perché dovrei prendere farmaci.

Quasi nessuna limitazione

Non mi sono mai sentito limitato, l’unica cosa che faccio è portare sempre con me i fazzoletti. Nei paesi meridionali come la Spagna e l’Italia, ma anche nei paesi asiatici, l’allergia scompare quasi del tutto.

Ormai non ci penso quasi più. Non ho nessuna intenzione di impazzire dietro a un’allergia.»

di Manuela Specker,

pubblicato in data 03.03.2017, modificato in data 03.10.2019


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