In Svizzera circa 1,7 milioni di persone soffrono di allergie ai pollini ovvero di raffreddore da fieno. Scopri di più e approfitta dei consigli degli esperti.
I sinonimi sono febbre da fieno, asma da fieno, allergia al polline, rinite allergica e pollinosi.
Chiunque può soffrire di raffreddore da fieno, indipendentemente dall’età e dal sesso.
Le manifestazioni tipiche sono starnuti a raffica, naso che cola (termine medico rinite), naso congestionato, prurito, bruciore o lacrimazione agli occhi. Molti lamentano anche una sgradevole sensazione di prurito o di bruciore in gola, a livello della mucosa faringea. Inoltre, alcuni pazienti con rinite allergica sono soggetti a infiammazioni che interessano orecchie, naso e gola, per esempio nei seni paranasali. Questi disturbi locali sono spesso accompagnati da stanchezza.
«Il sistema immunitario delle persone che soffrono di raffreddore da fieno reagisce al contatto con i pollini rilasciando istamina. Questo ormone tissutale è responsabile di tutti i sintomi dell’allergia», riferisce Barbara Hugelshofer, farmacista e direttrice della farmacia Medbase nel centro storico di Winterthur, che consiglia di evitare o almeno ridurre, se è possibile, il contatto con gli allergeni, ovvero i pollini.
Chi soffre di raffreddore da fieno dovrebbe prestare molta attenzione a cosa pianta in giardino o a quali piante e alberi circondano la casa in cui vuole affittare un appartamento. I calendari pollinici di tutto l’anno mostrano cosa fiorisce in modo particolarmente intenso e quando.
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Per le persone che soffrono di questa problematica sono disponibili le previsioni quotidiane della concentrazione di pollini su pollenundallergie.ch, un sito web di aha! Centro Allergie Svizzera. Anche l’app Pollini-News, sempre di aha!, mostra le concentrazioni di pollini aggiornate.
L’Ospedale universitario di Zurigo (USZ) conduce dal 2018 il più grande studio in Svizzera sull’allergia ai pollini. Con l’app Ally Science, le persone che soffrono di raffreddore da fieno possono osservare, in alcuni casi in tempo reale, la presenza dei pollini nell’aria e fornire i informazioni, in forma anonimizzata, sul proprio stato di salute. Lo studio mira a migliorare i sistemi di preallarme per il polline e le terapie per l’allergia al polline.
I sintomi del raffreddore da fieno diventano più frequenti in primavera ed estate. A causa del riscaldamento climatico, tuttavia, alcune piante anticipano sempre più di frequente la fioritura, pertanto può succedere che i sintomi si presentino parzialmente già in inverno. Se questi sintomi persistono tutto l’anno, è molto probabile che sia tratti di un’altra allergia, per esempio agli acari della polvere. In questo caso i sintomi sono di solito peggiori al mattino perché durante il sonno si è esposti agli allergeni più a lungo.
Anche gli alimenti, le muffe e i peli di animale possono scatenare i raffreddori allergici. In quest’ultimo caso, i sintomi sono di solito evidenti durante, ma anche immediatamente dopo, il contatto con gli amici a quattro zampe. Se si tratta di un’allergia a un alimento, i sintomi di solito si manifestano direttamente durante o dopo il consumo. Nel caso delle muffe, è la permanenza nelle stanze infestate a scatenare i sintomi.
E cosa distingue i raffreddori allergici da quelli da raffreddamento?
Barbara Hugelshofer: «Il raffreddore da fieno è un disturbo stagionale e di solito è accompagnato da forti attacchi di starnuti. A differenza del raffreddore da raffreddamento, nella rinite allergica la secrezione è incolore e acquosa. La gola irritata può essere l’inizio di un raffreddore, o comparire in caso di raffreddore da fieno. La febbre, al contrario, è presente solo in concomitanza con un’infezione».
La diagnosi prevede diverse fasi. Lo specialista che la emette è l’allergologo che determina gli allergeni coinvolti tramite test cutanei sul braccio e sulla schiena. Per completare il quadro diagnostico si possono eseguire anche delle analisi del sangue con le quali si rilevano i cosiddetti anticorpi IGE, tipici dell’allergia.
Gli occhiali e gli occhiali da sole evitano che il polline voli direttamente nell’occhio, ma devono essere abbastanza grandi. «I più adatti sono gli occhiali sportivi che seguono l’anatomia del capo e aderiscono bene. In questo modo, la quantità di polline che penetra nell’occhio è inferiore», riferisce Hans-Dieter Haas, responsabile della vendita e della formazione del negozio di ottica MiSENSO AG. Le lenti colorate degli occhiali da sole offrono ulteriore sollievo agli occhi molto irritati e sensibili alla luce di chi soffre di raffreddore da fieno. «Tuttavia, devono essere dotati di marcatura CE perché questo è l’unico modo per garantire la protezione contro i raggi UV», sottolinea Haas.
Le lenti a contatto proteggono solo la cornea dal contatto con il polline. Pertanto, chi indossa lenti a contatto e soffre di raffreddore da fieno, dovrebbe indossare anche occhiali da sole non graduati. Per quanto riguarda le lenti a contatto, Hans-Dieter Haas raccomanda agli allergici di scegliere la versione giornaliera, in puro materiale idrogel, poiché i depositi e il polline possono accumularsi rapidamente sui modelli convenzionali. «Questo potrebbe causare ulteriori irritazioni».
Il suo consiglio conclusivo: «Applicare le lenti assolutamente quando si è ancora a casa. In questo modo si può prevenire meglio il deposito del polline sotto la loro superficie».
La prima indicazione per qualsiasi allergia, quindi anche per un’allergia delle vie respiratorie, è quella di evitare gli allergeni responsabili. Ma poiché nel caso del raffreddore da fieno è un’impresa ardua, di solito è necessario il ricorso ad ulteriori rimedi.
1. Iposensibilizzazione
Una possibilità è l’immunoterapia, chiamata anche iposensibilizzazione o desensibilizzazione, una sorta di vaccino antiallergico. È molto efficace, per esempio, in caso di allergia alle graminacee, e può alleviare i sintomi o addirittura farli sparire completamente. Ai pazienti vengono iniettate dosi progressivamente crescenti degli allergeni che causano i problemi, in modo da abituare il corpo alla loro presenza. Il trattamento dura dai tre ai cinque anni ed è praticato da un medico. L’importante è iniziare prima della stagione dei pollini. Uno svantaggio evidente è il grosso impegno che la terapia richiede.
2. Medicinali
Alla domanda su quali sono i farmaci migliori per alleviare i disturbi, la farmacista di Medbase Barbara Hugelshofer risponde: «Non c’è una formula magica. Qualcuno preferisce una terapia naturale, che generalmente ha un’efficacia minore. Altri vogliono godersi l’estate, possibilmente senza sintomi, assumendo sostanze chimiche».
I rimedi fitoterapici curano il corpo in modo meno specifico ma olistico, e solo raramente presentano effetti collaterali. Gli spray spagirici, il farfaraccio o un macerato di gemme (estratto gliceroalcolico) del ribes nero e i rimedi omeopatici aiutano nei casi acuti.
I prodotti a base di cannabidiolo, in breve CBD, sono molto apprezzati come rimedi contro diversi disturbi di salute. Il principio attivo non inebriante viene estratto dalla pianta di cannabis femmina. Aiuta anche in caso di raffreddore da fieno? «Si dice che il cannabidiolo abbia un effetto immunostimolante, ed è per questo che vale la pena fare un tentativo con CBD nei casi acuti», riferisce Barbara Hugelshofer.
La farmacia d’emergenza per il raffreddore da fieno da scaricare come PDF
L’agopuntura è tra i metodi di cura della medicina tradizionale cinese (in breve TCM) e viene raccomandata dall’OMS in caso di allergie. Gli scienziati presumono che gli stimoli attivati dagli aghi nel cervello provochino l’aumento del rilascio di sostanze antinfiammatorie (trova i terapeuti).
Un’alternativa all’agopuntura è la digitopressione che agisce secondo lo stesso principio, ma senza aghi. In questo caso i polpastrelli premono, circondano o toccano un punto specifico del corpo per innescare l’effetto. Il trattamento viene effettuato da terapeuti.
La digitopressione può essere praticata anche in autonomia. Il seguente punto di digitopressione, insieme ad altri, dovrebbe aiutare in caso di raffreddore da fieno. Mettere il dito indice e quello medio sotto le narici e premere moderatamente per circa 5 minuti.
Nel cosiddetto «cambio di piano», le reazioni allergiche del tratto respiratorio superiore (cavità rinofaringea) si spostano in quello inferiore (bronchi e polmoni). Il modo migliore per evitare questo effetto è trattare l’allergia con costanza. Se non trattato, il raffreddore da fieno si trasforma spesso in asma allergica. Le persone sensibili, per esempio chi soffre di dermatite atopica, devono combattere sintomi cutanei più gravi durante la stagione del raffreddore da fieno.
Tra i rimedi fitoterapici sono apprezzati i preparati a base di olio di cumino nero. Assunto circa un mese prima della stagione dei pollini, può alleviare significativamente l’intensità dei sintomi. I preparati a base di acido cromoglicico stabilizzano i mastociti (cellule immunitarie del sistema immunitario) che producono istamina e quindi indeboliscono gli episodi acuti di raffreddore da fieno. Questo preparato è disponibile sotto forma di collirio e di spray nasale.
«Per quanto riguarda le vie respiratorie, si presume che la mascherina protettiva aiuti», riferisce Barbara Hugelshofer. «Tuttavia, i sintomi oculari non diminuiscono».
Per ridurre la penetrazione dei pollini, le persone che soffrono di allergie possono indossare un pratico e invisibile filtro nasale. «È un buon ausilio in quanto rappresenta una barriera fisica», riferisce Barbara Hugelshofer. Un’ulteriore opzione: «Anche le sostanze in gel che si applicano sulla mucosa possono essere davvero efficaci per proteggere dal contatto con i pollini».
Ulteriori consigli sul sito web di aha! Centro Allergie Svizzera.