Terapista complementare i.f.
Sì, in questo caso può essere molto utile lo yoga Nidra, una pratica guidata di consapevolezza che porta a un profondo rilassamento. È una tecnica che non prevede l’esecuzione di esercizi. Bastano un materassino, una lezione registrata (disponibile ad esempio su iTunes) e 20-30 minuti di tempo libero. Ci si sdraia sul materassino e ci si lascia guidare dalla voce all’esercizio della pratica. Questa forma di rilassamento è adatta a tutti, anche alle persone con problemi fisici. Lo yoga Nidra può essere praticato anche prima di andare a dormire per raggiungere un rilassamento profondo e addormentarsi in pace e serenità.
Terapista complementare i.f.
Siediti con la schiena diritta, appoggia bene i piedi sul pavimento, spegni il cellulare, appoggia morbidamente le mani sulle cosce e chiudi gli occhi. Concentrati sul respiro e ascoltalo mentre entra ed esce dalle narici. Inspira ed espira lentamente e in modo costante. Ad ogni espirazione pensa a come il corpo si sta rilassando e sprofonda un po’ di più nel sedile del treno. In generale evita lo stress da rilassamento. In tal senso la pratica è fondamentale e con un po’ di esercizio si riesce a raggiungere uno stato di rilassamento anche in treno, in modo sempre più piacevole.
Un consiglio per proteggersi dal vociare degli altri passeggeri: Acquista un paio di cuffie che racchiudano bene l’orecchio e ascolta musica rilassante.
Léo F.
Terapista complementare i.f.
Durante il sonno succedono molte cose: il corpo e la mente sono straordinariamente attivi ed elaborano le numerose informazioni ricevute durante la giornata. I ricordi si fissano, quello che è stato appreso viene «scritto» nella memoria a lungo termine e le cellule si rigenerano. Il sonno è la fase di recupero e di rigenerazione del corpo e soprattutto della mente. Alcuni studi hanno persino dimostrato che il sonno notturno è il momento in cui il nostro cervello fa le pulizie perché il fluido cerebrale scorre meglio e lo ripulisce dalle scorie.
«Curiosità»
Un quarto della popolazione svizzera soffre occasionalmente di disturbi del sonno e circa il 10 percento presenta un disturbo cronico (fonte: www.bfs.admin.ch).
Le abitudini dannose sono originate da false credenze sul sonno e la salute e da aspettative irrealistiche sulla durata e la qualità del sonno. (Fonte: www.sleepmed.ch)
Terapista complementare i.f.
Fino a poco tempo fa il multitasking, ovvero la capacità di svolgere più compiti contemporaneamente, era considerato il criterio più significativo per valutare l’efficienza nel mondo del lavoro. Oggi gli studi (in particolare una ricerca svolta nel 2016 presso l’Università di Linköping, in Svezia) dimostrano che in realtà il nostro cervello non è in grado di svolgere più compiti nello stesso momento. Può infatti elaborare con il massimo rendimento le impressioni di un solo organo di senso. Quando funziona in «modalità multitasking», il cervello passa a velocità rapidissima da un’attività all’altra. Questo continuo cambiamento è stancante e richiede molte pause (preferibilmente senza cellulare). Esaurisce le riserve energetiche e ci fa provare una sensazione di stress. Anche in questo caso vale quindi il principio «fare meno per fare meglio». Può essere utile ad esempio stilare un elenco delle cose da fare in modo da potersi concentrare su un punto dopo l’altro e non generare ulteriore stress.
Curiosità: il mito secondo il quale le donne sarebbero più adatte degli uomini a svolgere più compiti contemporaneamente è in realtà privo di fondamento. Il multitasking non è una questione di genere, piuttosto riesce meglio ad alcune persone che ad altre. Per approfondire l’argomento fai clic qui.
Samuel D.
Terapista complementare i.f.
Così come ogni persona è un individuo a sé, anche le ore di sonno ottimali sono un fatto personale. L’opinione diffusa secondo la quale tutti dovrebbero dormire 8 ore è errata. Nelle persone adulte, per alcuni possono bastare da 4 a 5 ore di sonno, per altri invece sono necessarie da 7 a 8 ore. L’essere umano non può dormire troppo.
Per essere attivi e riposati durante il giorno non è quindi necessario dormire un numero fisso di ore. Il fabbisogno di sonno può variare molto anche nello stesso individuo a seconda della tensione emotiva, della motivazione e degli stimoli esterni. La chiave per far fronte a queste oscillazioni naturali del sonno sta nel conoscerle e accettarle. La cosa più semplice è quindi gestire serenamente il diverso fabbisogno di sonno, andando a dormire in orari diversi a seconda delle esigenze.