Confermare o disdire la partecipazione a un evento solo poco prima del suo inizio. Un'esperta spiega perché sempre più persone non vogliono più prendere impegni e come affrontare il problema.
Andrea von Graszouw: La questione è piuttosto se abbiamo una scelta. Nel mondo moderno la flessibilità è sempre più richiesta, sia nell'ambiente di lavoro che nella vita privata. La nostra società è fortemente caratterizzata dall'individualismo e attribuisce grande valore all'autodeterminazione delle singole persone. Questo porta automaticamente a una minore disponibilità a prendere impegni.
Assolutamente sì. Durante la pandemia di coronavirus, abbiamo perso stabilità da un giorno all'altro. D'improvviso siamo stati costretti a essere flessibili e a trascorrere più tempo nel mondo virtuale. Prendere degli impegni e rispettarli era quasi impossibile. Subito dopo l'inizio della guerra in Ucraina sono subentrate ripetute difficoltà di approvvigionamento, che hanno costretto le imprese, e di conseguenza i dipendenti, a una maggiore flessibilità
Sì, i servizi di messaggistica come WhatsApp hanno accelerato notevolmente la nostra comunicazione. Ma hanno anche creato maggiore distanza tra le persone. Siccome non ci guardiamo negli occhi e non comunichiamo a voce, nelle chat la comunicazione non verbale va persa. Lo stato d'animo della controparte ci è improvvisamente poco chiaro. Ciò rende le conversazioni più superficiali e meno vincolanti.
Il più delle volte la paura. Ad esempio, la paura di vincolarsi. Perché agli impegni associamo pressioni e aspettative. Ma c'è anche la paura di perdere la libertà: a nessuno piace essere limitato nella propria libertà d'azione.
Esattamente: la Fomo, la cosiddetta "Fear Of Missing Out", ossia la paura di perdersi qualcosa, induce molte persone a non prendere impegni. Ciò è dovuto anche al fatto che oggi le possibilità di scelta sono enormi. E se il concerto fosse meglio della festa? Decidere significa limitare la scelta. Ecco perché per alcune persone è estremamente difficile prendere un impegno.
Certamente. Le fotografie e i video della vita degli altri sono onnipresenti su Instagram, Facebook e TikTok. Il confronto inizia subito: la vita dei miei amici e conoscenti è più interessante della mia? Avrei fatto meglio ad andare anch'io a quella festa?
Sottrarsi agli impegni comporta, da un lato, relazioni superficiali e, dall'altro, conflitti. A me è ad esempio successo anni fa con il mio compagno di ballo: a volte non riusciva a dirmi se sarebbe venuto fino a un'ora prima dell'inizio del corso. Era una cosa che mi lasciava molto insoddisfatta e questo comportamento mi pesava.
Può persino far ammalare. Se una persona disdice un appuntamento all'ultimo minuto, la controparte si sente esclusa o addirittura respinta. Ciò può causare una sofferenza psicologica che a sua volta può provocare sintomi fisici duraturi.
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Parlare aiuta! Se il comportamento di una persona mi ferisce, è mia responsabilità parlargliene. Il modo migliore per farlo è però evitare di incolparla. Con il mio compagno di ballo ho risolto il problema così: gliene ho parlato, chiedendogli perché spesso tardasse a confermare la sua presenza al corso. Ha risposto che siccome doveva già pianificare tutto nella sua professione, almeno nel tempo libero voleva una maggiore flessibilità. Allora gli ho proposto un compromesso: avvertirmi con almeno due ore di anticipo. Ma neanche questo ha funzionato.
Se non è possibile trovare un compromesso, occorre prendere una decisione. Per me era ormai chiaro che non potevo sopportare la sua tendenza a sottrarsi all'impegno. Così gli ho detto che non poteva più essere il mio compagno di ballo. In cambio oggi ci incontriamo di tanto in tanto come amici per un caffè o un bicchiere di vino. Ci vuole coraggio per una conversazione come questa. Ma ne vale la pena! È importante che entrambe le parti siano sempre corrette e si parlino con sincerità.
Quando si è costretti a disdire un impegno con poco preavviso, bisognerebbe sempre offrire un'alternativa. Proponendo di incontrarsi in un altro momento, si esprime apprezzamento. In questo modo, la maggior parte delle persone riesce a gestire meglio un rifiuto. Quando però è chiaro fin dall'inizio che l'una o l'altra parte non ha poi tutta questa voglia di incontrarsi, è meglio disdire immediatamente, invece di tenere aperta la possibilità.
Assolutamente sì. I cambiamenti economici richiedono sempre maggiore flessibilità. E a loro volta anche i dipendenti vogliono maggiore flessibilità. Oggi sono pochissime le persone che lavorano nella stessa azienda per più di 20 anni. Al contempo, spesso le imprese non sono però in grado di pianificare a lungo termine e di fornire prospettive future sicure. E questo rende più difficile la pianificazione della carriera.
Ovviamente no. Offre anche spontaneità e flessibilità. Ci consente infatti di rispondere allo stato d'animo del momento e alle condizioni necessarie per il nostro benessere. Ma è un esercizio di equilibrio. La mia libertà non deve rendere più difficile la vita agli altri.