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Come il manganese contribuisce alla felicità

"Piccole quantità, massima efficacia": è questo il caso del manganese. Scopri perché non si può fare a meno di questo oligoelemento per essere felici.

Nel nostro organismo il manganese è presente in quantità incredibilmente piccole rispetto ad altri oligoelementi. Si tratta di una delle sostanze su cui si discute maggiormente nell'ambito della medicina nutrizionale. Questo piccolo oligoelemento ha acquisito un'importanza sempre più evidente e viene associato allo sviluppo di diverse malattie, come ad esempio osteoporosi, diabete mellito, demenza e cancro. Bisogna esaminare in modo ancora più approfondito qual è esattamente la sua funzione.

Importante per tutto il metabolismo

Non è ancora del tutto noto quanto manganese necessiti il nostro corpo. Al riguardo sono stati effettuati solo pochi studi e sono riusciti a indicare soltanto con quale quantitativo minimo è possibile evitare carenze nei ragazzi. Per questo motivo, finora sono a disposizione solo valori approssimativi che indicano l'apporto consigliato, vale a dire tra i 2 e i 5 mg al giorno sia per gli uomini sia per le donne.

Il manganese svolge numerose funzioni importanti nel nostro corpo, e infatti è parte integrante e attivatore di molti enzimi. Contribuisce alla formazione e riduzione dei carboidrati, degli amminoacidi e del colesterolo.

Questo oligoelemento ha altresì il compito di regolare il metabolismo energetico delle nostre cellule ed è coinvolto nella formazione di ossa e cartilagine. Il nostro corpo ha bisogno del manganese per la produzione di dopamina, conosciuta anche come «ormone della felicità». (Continua a leggere qui di seguito...)

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Il tè nero è particolarmente ricco di manganese

3 mg di manganese si trovano in:
  • 30 grammi di germe di grano
  • 50 grammi di fiocchi d'avena
  • 50 grammi di noci
  • 100 grammi di quinoa
  • 110 grammi di ceci secchi
  • 120 grammi di cacao in polvere
  • 150 grammi di miglio
  • 200 grammi di tofu
  • 200 grammi di spinaci
  • 300 grammi di more

Il manganese è presente in quasi tutti gli alimenti. Cereali, cacao, frutta secca e legumi costituiscono un'ottima fonte nutrizionale. In particolare, il tè nero ne contiene in molti casi una quantità elevata (anche oltre 900 mg/kg); in infuso sono stati comunque rilevati da 1,4 a 3,6 mg/l.

Intossicazione da manganese a causa dell'acqua potabile contaminata

Soltanto in rarissimi casi si è assistito a carenze di manganese negli esseri umani. Solo esperimenti sugli animali hanno permesso di osservare che questa carenza può comportare la modifica della struttura ossea e cerebrale. Negli esseri umani i bassi livelli di manganese vengono associati agli alti livelli di colesterolo e a uno squilibrio nella sintesi del glucosio. Tuttavia, tali dati non possono essere considerati certi.

Un apporto eccessivo di manganese può provocare un avvelenamento; tuttavia, non è possibile che gli effetti tossici derivino unicamente dagli alimenti. Un'intossicazione da manganese si verifica soprattutto a causa dell'acqua potabile contaminata: tra i sintomi vi sono dolori muscolari, disturbi della parola, convulsioni simili a quelle del Parkinson e allucinazioni.

di Claudia Vogt,

pubblicato in data 23.02.2018, modificato in data 13.12.2019


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