Il 31 maggio è la Giornata mondiale senza tabacco. Attraverso l'evento, l'Organizzazione mondiale della sanità (OMS) richiama l'attenzione sulle conseguenze del consumo di tabacco per le persone e l'ambiente.
Il termine si riferisce alle foglie essiccate e tritate della pianta di tabacco, che vengono fumate sotto forma di sigarette o sigari. Questa pianta erbacea appartiene alla famiglia delle solanacee ed è strettamente imparentata con la patata e il pomodoro. Può raggiungere i 2 metri di altezza e ha grandi foglie appiccicose. Esistono circa 75 varietà diverse di tabacco.
La nicotina, una neurotossina, si forma nelle estremità delle radici della pianta di tabacco e si deposita nelle foglie. In questo modo la pianta si protegge dai predatori come i bruchi, che hanno spasmi o subiscono paralisi respiratorie quando masticano le foglie.
No. Il catrame si forma solo con la combustione del tabacco, cioè quando si fuma una sigaretta, e si accumula nelle vie respiratorie sotto forma di un residuo viscoso. Il catrame contiene sostanze cancerogene.
La Cina è di gran lunga il maggior produttore di tabacco, con circa 2,8 milioni di tonnellate all'anno (su un totale di 5,9 milioni di tonnellate a livello mondiale). Seguono il Brasile e l'India. In totale, il 55% del raccolto mondiale proviene da questi tre paesi produttori.
Secondo l'OMS, la produzione di una tonnellata di tabacco richiede 670 tonnellate d'acqua, ovvero otto volte di più di quanta ne occorre per produrre la stessa quantità di patate. L'OMS critica inoltre la deforestazione di intere foreste vergini nell'America del Sud e in Asia per ottenere nuove superfici coltivabili. Anche le elevate emissioni di CO2 sono un problema, poiché i forni utilizzati per essiccare le foglie di tabacco sono ancora alimentati dal fuoco nella maggior parte dei paesi produttori.
Con 1000 tonnellate raccolte ogni anno, la quota del nostro paese sul mercato mondiale è piccola. Nel 2021, i coltivatori di tabacco in Svizzera erano 134. L'85% delle superfici coltivate si trova nella regione della Broye (VD, FR). Il tabacco svizzero copre circa il 4% della domanda nazionale.
Nel 2017, il settore del tabacco valeva circa 6,3 miliardi di franchi a livello della nostra economia. La Svizzera ospita gli stabilimenti di produzione e le sedi di tre grandi gruppi internazionali dell'industria del tabacco: British American Tobacco, Philip Morris International e Japan Tobacco. La loro importanza è destinata a diminuire, viste la chiusura di uno stabilimento di British American Tobacco nel 2022 e le ristrutturazioni presso gli altri due produttori.
In Europa, la Grecia ha la più alta percentuale di persone che fumano quotidianamente, ovvero il 42% della popolazione, seguita da Bulgaria (38%) e Croazia (36%). D'altra parte, la minor percentuale si trova in Svezia (7%), Islanda (8,2%) e Norvegia (9%). In Svizzera, abbiamo una quota del 19,1%. Se si includono i fumatori occasionali, la cifra è molto più elevata: l'ultima indagine sulla salute dell'Ufficio federale di statistica, condotta nel 2017, ha rivelato che il 27,1% della popolazione svizzera fuma. Tra le persone di 20-24 anni fuma il 40%, mentre tra quelle di 15-19 anni il 22,5%.
Su scala europea, l'Irlanda e la Gran Bretagna sono in prima linea nella lotta contro il fumo. Secondo la Tobacco Control Scale Ranking del 2021, il tasso di tabagismo nel Regno Unito è passato dal 24% (2005) al 13% tra chi ha più di 18 anni, e in Irlanda dal 29% (2009) al 16% tra chi ha più di 15 anni.
In Svizzera, l'Ufficio federale della sanità pubblica UFSP ha registrato 9500 persone, pari al 14% del totale dei decessi. Le cause principali sono le malattie cardiovascolari (34%), il cancro ai polmoni (29%), le malattie respiratorie (17%) e altri tipi di cancro (16%). Quasi due terzi dei decessi dovuti al tabacco riguardano gli uomini. Secondo l'OMS, ogni anno nel mondo muoiono 8 milioni di persone a causa del consumo di tabacco, di cui 1,2 milioni a causa del fumo passivo.
Secondo l'UFSP, i costi per l'economia svizzera ammontano a circa 3,9 miliardi di franchi all'anno. Di questo importo, 3 miliardi riguardano le cure mediche e 0,9 miliardi la perdita di guadagno. La tassa sul tabacco non arriva a compensare i costi: nel 2022 ha permesso di raccogliere appena 2,1 miliardi di franchi. Ogni anno, i costi dovuti al tabagismo ammontano a 1000 miliardi di franchi a livello di economia mondiale, come calcolato nel 2017 dall'OMS e dall'Istituto nazionale per il cancro degli Stati Uniti.