Sono fastidiose, moleste, fanno paura: le api, le vespe e i calabroni si presentano sempre come ospiti indesiderati. Ecco come tenerli lontani e cosa fare se si viene punti.
Gustarsi tranquillamente all'aperto una buona crostata alle albicocche o una macedonia... se solo fosse possibile! In questo periodo, sciami di vespe, api o altri insetti rendono il tutto praticamente impossibile.
La migliore prevenzione è una regola semplice: Non lasciare il cibo all'aperto. Vuoi comunque mangiare fuori? Allora prova a scacciare questi insetti così:
Attenzione, però: le punture in bocca e in gola possono essere fatali. Il gonfiore può essere tale da impedire la respirazione. Procura subito dei cubetti di ghiaccio da succhiare, avvolgi il collo con panni freddi e chiama il pronto soccorso (144). È consigliabile rivolgersi al medico anche se il gonfiore si estende su un’area più grande di una mano, se non regredisce dopo tre giorni o in caso di infezione.
Le persone allergiche devono stare sempre in allerta. Possono richiedere al medico il kit di pronto soccorso con antistaminici, cortisone ed eventualmente un’iniezione di adrenalina. Quando vengono punte devono assumere i medicinali immediatamente, prima che si scateni una reazione allergica.
(Continua a leggere qui di seguito …)
Le vespe pungono perché sono aggressive: una credenza falsa ma tuttora molto diffusa. In realtà pungono per difendere il nido o la propria vita, magari proprio perché una persona, presa dal panico, sta cercando di schiacciarle. Come le api e i calabroni, anche le vespe sono sempre «pronte a difendersi». In generale vale la regola che maggiore è il grado di socialità riguardo alla costruzione del nido, l’allevamento della nidiata o la divisione del lavoro, maggiore è la capacità di difendersi.
Le vespe utilizzano lo zucchero della frutta matura come «carburante per il volo». Per nutrire le larve hanno bisogno di proteine, e se le procurano per lo più catturando altri insetti. Solo la vespa comune e la vespa germanica alimentano le larve rubando la carne o i resti di cibo dai nostri piatti.
La maggior parte delle persone è semplicemente terrorizzata dai calabroni. Basterebbero tre punture di questi insetti, lunghi fino a tre centimetri e mezzo e dal ronzio rumoroso, per uccidere una persona e sette per uccidere un cavallo. Ma anche questa credenza è priva di fondamento. I calabroni, una specie di vespa, sono insetti pacifici, timidi ed estremamente rari. Se non vengono infastiditi ci lasciano in pace. Inoltre non è scientificamente provato che le loro punture siano più pericolose di quelle delle vespe o delle api. Un calabrone dovrebbe pungere circa 10 000 volte per mettere seriamente in pericolo la vita di una persona adulta, mentre nel caso delle api invece sono sufficienti 3000 punture.
Come i calabroni e le vespe, anche le api sono dotate di pungiglione e ghiandole velenifere. A differenza delle loro sorelle maggiori però quando pungono un animale a sangue caldo, come l’uomo, lasciano il pungiglione e la sacca del veleno conficcati nella pelle e muoiono. Il 90 percento del veleno entra in circolo entro 20 secondi, il resto viene iniettato man mano nella ferita. Per questo le api quando pungono inoculano una quantità di veleno superiore a quella di una vespa o di un calabrone. Il loro veleno è anche più potente.