Si avvicina l’inverno e si accende il riscaldamento, ma questo piacevole tepore ha il suo prezzo. Spesso l’aria a casa o in ufficio diventa troppo secca, con possibili conseguenze per la salute. iMpuls mostra qualche rimedio.
Fuori fa freddo, dentro c’è un bel calduccio: si avvicina l’inverno, la stagione in cui molte persone stanno in uffici e appartamenti riscaldati. Il comfort è innegabile, ma comporta anche alcuni aspetti negativi: l’aria secca aggredisce le mucose e rende più difficile la respirazione, e anche la pelle soffre. Inoltre, le mucose secche sono a rischio di infezioni e negli ambienti poco umidificati anche i virus influenzali restano attivi più a lungo.
Per cambiare l’aria in ambienti chiusi, in molti casi ci si limita a dischiudere leggermente la finestra a vasistas; anche per motivi di risparmio energetico, gli esperti consigliano invece di aprirla completamente per breve tempo ogni due o tre ore per poi richiuderla. In inverno dovrebbero bastare cinque minuti.
Ecco alcuni metodi per aumentare l’umidità dell’aria:
Non tutti sanno che in inverno ventilare gli ambienti non è sufficiente per umidificarli. I fisici spiegano così questo fenomeno: quando in una stanza entrano correnti gelide dall’esterno, il calorifero riscalda l’aria, che al tempo stesso risulta però sempre più secca poiché l’aria fredda che arriva da fuori contiene pochissima umidità. Dal momento che l’aria calda può assorbire molta più acqua, la ridotta umidità dell’aria fredda evapora più rapidamente. Questo fenomeno avviene anche quando in condizioni di nebbia l’aria fredda dall’esterno è molto umida.
Detto altrimenti, ventilare frequentemente gli ambienti serve principalmente a cambiare aria, ma in inverno non aiuta a umidificare o deumidificare.
Un ambiente ben umidificato è importante per la salute. La percentuale di umidità non deve essere né troppo bassa, né troppo elevata: una forte umidità si condensa sulle parti fredde delle pareti e può causare la formazione di muffe. Gli esperti raccomandano un’umidità pari al 40 percento circa e che non superi il 60 percento; questo valore può essere misurato facilmente grazie a un igrometro, acquistabile a partire da circa 20 franchi.
Per aumentare l’umidità degli ambienti riscaldati non resta quindi che ricorrere a semplici accorgimenti domestici (v. box con i consigli) o all’acquisto di un apposito umidificatore o evaporatore. Anche le persone contribuiscono a umidificare l’aria: ogni notte produciamo circa mezzo litro d’acqua, poiché espiriamo continuamente aria satura di vapore.
La questione dell’umidità è particolarmente critica a bordo di voli di lunga durata. L’aria immessa all’interno della cabina resta praticamente priva di vapore, poiché all’esterno imperversano temperature rigide inferiori a –50 °C. L’unico consiglio valido per neutralizzare questa assenza di umidità in aereo è bere il più possibile: ovviamente non parliamo di alcol!