In che modo una persona sedentaria può diventare sportiva? L'ex campione di maratona Viktor Röthlin parla dei benefici della corsa e di quanto sia indispensabile per mantenere l'autonomia anche in vecchiaia.
In che modo una persona sedentaria può diventare sportiva? L'ex campione di maratona Viktor Röthlin parla dei benefici della corsa e di quanto sia indispensabile per mantenere l'autonomia anche in vecchiaia.
Sono assolutamente d'accordo e ho potuto approfittare per molto tempo di questo dono dell'evoluzione, dai dodici ai quarant'anni. Complessivamente nella mia vita ho corso una distanza pari a tre volte e mezzo il giro del mondo. Quando lo racconto, a volte la gente scuote la testa. Ma correre è la normalità, siamo nati per questo ed è scritto nei nostri geni. I nostri antenati avevano bisogno di percorrere lunghi tratti a piedi per cercare il cibo e cacciare, per loro era una pura necessità.
La sua plasticità. Se sfruttato appieno e ben allenato, l'apparato locomotore, cioè la nostra forza fisica, raggiunge i massimi livelli e diventa capace di prestazioni straordinarie: come una maratona, che viene corsa a una velocità media di 20 chilometri l'ora. Questo mi ha sempre affascinato, oltre al fatto che quando correvo mi sentivo pienamente me stesso ed ero molto felice.
Le persone tendono a scegliere in base al principio della «minor resistenza» e quando possono prendono la strada più comoda. Perché andare a piedi se davanti alla porta di casa c'è l'automobile che mi aspetta? Nei paesi in cui i mezzi di trasporto a motore sono praticamente inesistenti, i bambini fanno ogni giorno molti chilometri a piedi. Nei miei periodi di allenamento in Kenya ho potuto constatarlo in prima persona. Ma chissà... Se quei bambini avessero uno scuolabus, probabilmente preferirebbero usare quello.
Ho una visione realistica. La società si è evoluta così e probabilmente non tutti ritengono che la loro missione nella vita sia diventare un maratoneta. Al tempo stesso è risaputo che un minimo di movimento è necessario per mantenersi in salute. Qui faccio appello alla responsabilità personale e alla ragionevolezza di ciascuno di noi: chi ha la fortuna di avere gambe sane dovrebbe usarle. Non serve fare tantissimo, ma spesso non si arriva neppure al minimo indispensabile. E questo a volte mi rattrista. (Continua a leggere qui di seguito...)
Anche semplicemente diventando consapevole del fatto che il movimento aiuta a mantenersi autonomi il più a lungo possibile durante la vecchiaia. Nessuno di noi, con gli anni, vorrebbe diventare dipendente dall'aiuto degli altri. Le persone che stanno sedute tutto il giorno subiscono una riduzione della massa muscolare e possono andare incontro a malattie croniche, che magari prima o poi li costringeranno a stare sedute per forza. Per questo ogni singolo passo che facciamo è importante.
Trovo che sia un’abitudine ottima e facilmente integrabile nella nostra vita quotidiana. Oltre a questo è importante fare ogni settimana due o tre sessioni di allenamento di mezz'ora. Mettersi la tuta e allenarsi finché il cuore e l'apparato circolatorio non si rimettono in moto.
Non è più così, non del tutto. Ho smesso di correre per professione e oggi lavoro principalmente come allenatore e referente. Però continuo a muovermi molto, andando a cavallo e in bicicletta, saltando la corda, facendo piegamenti e andando regolarmente a correre. La mia vita continua a essere movimentata, anche se non partecipo più alle maratone.