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Raffreddare gli alimenti in modo corretto: 13 domande & risposte

Hai cucinato e non hai mangiato tutto? Nessun problema! Scopri qui a cosa prestare attenzione quando conservi gli avanzi e per quanto tempo restano commestibili.

Perché è importante una refrigerazione adeguata?

Molti alimenti costituiscono un buon terreno di coltura per i microrganismi come i batteri e le muffe. Questi possono moltiplicarsi con facilità a temperatura ambiente. Ecco perché una buona igiene in cucina e una corretta refrigerazione sono importanti.

Perché l'igiene è un problema con il cibo cotto?

Subito dopo la cottura, il cibo cotto è relativamente povero di germi. I germi possono riannidarsi attraverso utensili, posate o mestoli non puliti, recipienti, mani o una conservazione errata (troppo a lungo o a temperature troppo elevate). I piatti si rovinano più facilmente in questo modo.

Il cibo caldo può andare direttamente nel frigorifero?

No, le pietanze devono prima raffreddarsi. Il cibo caldo, inoltre, innalza la temperatura del frigorifero. Questo si traduce in dispendio energetico e in maggiore tempo per raggiungere di nuovo la temperatura di raffreddamento ottimale.

Di cosa occorre tener conto per la refrigerazione?

I piatti cucinati non devono essere lasciati a temperatura ambiente per troppo tempo. È importante refrigerarli in tempi rapidi. Questo può essere fatto, per esempio, sciacquando la pasta con acqua fredda, mettendo i relativi recipienti in un bagno di acqua fredda o dividendo il pasto in contenitori più piccoli e meno profondi.

A quale temperatura si deve conservare il cibo cucinato in casa?

Gli alimenti cotti devono essere conservati in frigorifero a temperature inferiori a 5°C. È meglio conservare le pietanze nel ripiano più freddo del frigorifero. Questo si trova nella sezione inferiore appena sopra lo scomparto delle verdure.

Quanto a lungo si possono conservare gli avanzi in frigorifero?

Per gli avanzi cotti, si può seguire la regola dei 2 giorni se conservati correttamente. Ben chiusi, in contenitori puliti e a meno di 5 gradi, le verdure cotte, la pasta e le patate cotte, e anche la carne e il pesce completamente cotti, si conservano per circa 2 giorni. Anche prima dello scadere di questo lasso di tempo, tuttavia, occorre procedere a una verifica sensoriale. Se i piatti sono stati in frigo per più di 2 giorni, controllateli attentamente e riscaldateli a 70 gradi per almeno 2 minuti. Anche se non appare tale a prima vista, il cibo può essere avariato. Per una conservazione più prolungata, meglio optare per il congelamento.

A quali alimenti bisogna prestare particolare attenzione?

I piatti deperibili che contengono uova crude, pesce crudo o carne e i dolci deperibili devono essere mangiati il giorno stesso in cui sono stati cucinati. Anche la carne macinata e le pietanze liquide, come le zuppe, rientrano in tale casistica. I batteri, che possono presentarsi sporadicamente nel riso, formano spore resistenti al calore. Il riso avanzato deve essere raffreddato rapidamente e conservato in frigorifero (1-2 giorni). Se questo non avviene, i batteri prolifereranno rapidamente di nuovo. Riscaldare poi non servirebbe a nulla. Anche gli spinaci e i funghi devono essere raffreddati rapidamente e conservati in frigorifero. Poi li si può riscaldare di nuovo il giorno dopo (ad almeno 70 gradi) e consumare.

(Continuazione in basso...)

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Quali recipienti sono adatti alla refrigerazione?

È importante che i contenitori siano adatti al cibo, e possibilmente con coperchio. Le scatole di plastica richiudibili sono ideali anche per le zuppe. In alternativa, il cibo può essere conservato in contenitori di acciaio inossidabile, porcellana o vetro e chiusi con pellicola trasparente.

Perché il cibo deve essere coperto all'interno del frigorifero?

L'aria del frigorifero è in grado di trasportare anche i micro componenti. Per esempio, acqua e molecole odoranti o spore di muffa. L'imballaggio protegge quindi dall'essiccazione, dagli odori estranei e dal deterioramento più rapido.

Quando il cibo non dovrebbe più essere mangiato?

Se la muffa è già visibile, l'intero piatto dovrebbe essere buttato via. Ma anche senza muffa riconoscibile a occhio nudo, il cibo può essere comunque avariato. Annotare il periodo di conservazione e controllare l'aspetto e l'odore del cibo. Il colore, la consistenza e l'aspetto possono anche indicare se gli avanzi sono ancora commestibili. In caso di dubbio, meglio gettarli.

Cosa può succedere se si mangia cibo avariato?

Il cibo avariato può portare a un'intossicazione alimentare, con sintomi quali malessere, mal di stomaco, vomito, diarrea o febbre, per esempio. Se i sintomi persistono per più di due o tre giorni, è opportuno consultare un medico.

Cos'altro si può fare per l'igiene?

La pulizia regolare del frigorifero può ridurre la trasmissione dei germi. È meglio pulire il frigorifero ogni quattro settimane con acqua calda e detergente multiuso, detersivo per i piatti o acqua e aceto.

Cosa fare con il cibo avanzato in minime quantità?

Vale la pena conservare anche i piccoli avanzi, riutilizzandoli e integrandoli con nuovi ingredienti. Basta insaporire quelli già disponibili e provare nuove combinazioni. È bene poi pianificare gli avanzi per il giorno successivo in modo fisso nel menù.

di Pia Teichmann,

pubblicato in data 17.03.2022


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