La maggior parte delle forme di macchie pigmentate non rappresentano un rischio per la salute, tuttavia molti degli interessati le trovano fastidiose. Prima di qualsiasi trattamento è necessario però assicurarsi che non si tratti di una malattia dermatologica maligna.
Le lentiggini sono macchie benigne della pelle o delle mucose, spesso numerose, di diverse dimensioni e di un colore che varia dal bruno giallastro al marrone-nero. La loro comparsa è dovuta ai cosiddetti melanociti presenti nell’epidermide in concentrazione elevata. Esistono diversi tipi di macchie pigmentate, tra questi rientrano anche le voglie e le efelidi. Le macchie pigmentate possono essere congenite o fare la propria comparsa in età avanzata.
Le cosiddette macchie senili (note anche come lentiggini senili o solari) sono innocue e sono dovute alla lunga esposizione al sole negli anni. Sempre tra le macchie pigmentate rientra anche il melasma, un’alterazione cutanea scatenata dall’interazione tra gli ormoni sessuali femminili (estrogeni e gestageni) e il sole, soprattutto in gravidanza. Si manifestano come macchie scure e irregolari, solitamente simmetriche, che si formano nelle parti esposte del viso.
Le alterazioni cutanee inusuali devono essere esaminate da uno specialista. L’indagine è importante, perché le macchie senili possono essere scambiate per forme precoci di un melanoma (cancro della pelle nero).
La forma di melanoma nota come lentigo maligna va quindi distinta dalle macchie pigmentate. Il dermatologo effettua la diagnosi eseguendo una dermatoscopia. Per ulteriori diagnosi differenziali, finalizzate ad esempio a riconoscere altri tipi di macchie pigmentate, verruche virali, lesioni causate dall’esposizione ai raggi solari e forme precoci di tumore della pelle non melanoma (cheratosi attinica), è possibile prelevare un campione di tessuto (biopsia).
Dal punto di vista medico, la maggior parte delle forme di macchie pigmentate non necessitano di alcun trattamento, perché innocue. Se si desidera attenuarle a livello visivo possono rivelarsi efficaci diverse misure terapeutiche. Determinante risulta essere lo strato in cui si trova il pigmento: più è superficiale, maggiori sono le possibilità che risponda alla terapia.
Le creme schiarenti contenenti idrochinone, acido retinoico, acidi di frutta, acido kojico o estratti di more, devono essere applicate regolarmente per essere efficaci.
Inoltre, l’aspetto della pelle può essere migliorato mediante peeling chimici o trattamenti laser. Di solito i miglioramenti sono già visibili dopo la prima seduta, occasionalmente accompagnati da leggero rossore o modesta desquamazione. Il rossore scompare solitamente nel giro di 48 ore, mentre la desquamazione richiede dai tre ai cinque giorni. In ogni caso entrambe le reazioni sono facilmente camuffabili con il trucco. L’efficacia del trattamento è evidente in genere dopo due o tre sedute.