Alcune piante, medicine e cambiamenti ormonali possono causare gravi scottature o pigmentazioni a chiazze.
Il giardinaggio fa bene all'anima - ma non necessariamente alla pelle. Se tagliuzzate il panace gigante con un tagliaerba, per esempio, potreste avere una brutta sorpresa. Questo perché la linfa di questa pianta contiene sostanze chimiche che innescano una cosiddetta reazione fototossica nella pelle quando viene esposta ai raggi UV del sole.
La pelle reagisce allora in modo molto più sensibile ai raggi del sole e possono verificarsi estese scottature, anche 36 ore dopo. Anche settimane dopo, la pigmentazione irregolare della pelle può essere ancora visibile dove il succo è stato spruzzato sulla pelle. Anche una debole luce solare può causare tali sintomi cutanei.
Il panace gigante appartiene alle cosiddette ombrellifere, di cui esistono oltre 3000 specie. Ne fanno parte anche sedano, finocchio, anice e pimpinella. Anche altre ombrellifere contengono tali sostanze fototossiche.
Quindi bisogna fare attenzione non solo al panace gigante, ma anche al prezzemolo, all'aneto, all'anice, al vero sedano e al vero coriandolo, ad alcune erbe di prato, alla cicuta e alle foglie delle piante di carota, scrivono i pediatri in rete («Kinderärzte im Netz») sul loro sito.
Anche le piante di agrumi (limone, lime), fichi, gelsi, bergamotto contengono sostanze fototossiche. «L'olio di bergamotto veniva in passato utilizzato per l'abbronzatura. Tuttavia, dobbiamo sconsigliarlo vivamente», dice Milada Touzil, specialista in dermatologia e flebologia FMH, Medbase Zurich Wiedikon.
(Continuazione in basso...)
Le reazioni della pelle all'esposizione al sole possono verificarsi anche dopo l'assunzione di alcuni farmaci. Gli esempi più noti che scatenano una tale «reazione di fotosensibilità» sono l'antibiotico doxiciclina, l'antidepressivo erba di San Giovanni e il farmaco cardiaco amiodarone. I pazienti che assumono queste medicine devono prestare attenzione anche quando si trovano nei pressi di una finestra o quando guidano . I raggi del sole in entrata possono essere sufficienti per una grave scottatura.
I cambiamenti ormonali, d'altra parte, sono invece da biasimare per le macchie di pigmentazione durante la gravidanza. Essi, infatti, attivano le cellule della pelle che sono responsabili dell'abbronzatura. Nelle zone esposte al sole - per lo più sul viso - si verifica poi un'alterazione cromatica a macchie, marroncina, che svanisce più o meno rapidamente dopo la nascita. Una buona protezione solare riduce la potenziale insorgenza di queste macchie di pigmentazione.