Chi può beneficiare di una scrivania regolabile sul lavoro. E chi lavora meglio esclusivamente da seduto.
«Stare seduti è il nuovo fumare» è una considerazione che circola fra i medici. Infarto, diabete, patologie tumorali: l’insorgenza di molte malattie è infatti favorita dallo stare seduti a lungo. Il rischio di insorgenza di cancro all’intestino, ad esempio, si riduce più con un regolare movimento che con una sana alimentazione.
Dal momento che gli impiegati d’ufficio non possono muoversi costantemente sul lavoro, una scrivania regolabile in altezza procurerebbe loro almeno un po’ di movimento. Grazie alle scrivanie regolabili, è possibile svolgere in piedi il lavoro di tanto in tanto. Queste scrivanie sarebbero inoltre un valido aiuto in caso di problemi alla schiena.
Non perderti più nulla di iMpuls: abbonati alla nostra newsletter.
Ma hanno dei benefici reali? Un team di ricercatori statunitensi ha cercato di rispondere a questa domanda prendendo in esame 53 studi sull’argomento.
È emerso che le scrivanie possono costituire un aiuto per la schiena, soprattutto in caso di lombalgia. I partecipanti allo studio che hanno utilizzato una scrivania regolabile in altezza hanno assistito a un miglioramento della postura della schiena anche da seduti. In presenza di dolori in altre parti del corpo, i risultati non sono stati invece univoci. (Continua a leggere qui di seguito...)
Le scrivanie possono avere effetti nocivi sui polsi, che vengono flessi maggiormente quando si lavora in piedi. Questo può acuire i dolori in presenza di sindrome del tunnel carpale. Lo stare in piedi favorisce anche l’accumulo di liquidi nelle gambe (edema).
Per quanto riguarda il consumo calorico, l’effetto è quantificabile in sole 5,8 kcal/h. I soggetti che lavorano su scrivanie regolabili in altezza consumano dunque una quantità leggermente maggiore di calorie rispetto a coloro che lavorano esclusivamente da seduti. A questo proposito, le persone in sovrappeso traggono benefici lievemente maggiori rispetto a quelle magre.
Queste scrivanie contribuiscono in misura solo molto ridotta ad un maggiore movimento: i soggetti si muovono in media appena sei minuti in più, sebbene il tempo trascorso in posizione seduta si riduca fino a 3,6 ore al giorno.
Lo studio ha inoltre esaminato se l’uso delle scrivanie regolabili in altezza coincida con un aumento della produttività o con una riduzione delle assenze. Entrambi gli aspetti non possono essere determinati con certezza, conclude lo studio. Solo il sette percento degli studi sulla produttività, ad esempio, ha avuto un risultato positivo – secondo il due percento, il lavoro esclusivamente da seduti sarebbe addirittura più efficace. (Continua a leggere qui di seguito...)
A proposito delle scrivanie regolabili in altezza, però, non è ancora detta l’ultima parola. La maggior parte degli studi condotti finora ha infatti coinvolto pochi partecipanti (perlopiù in buona salute) e ha avuto una durata breve.
Fonte: «Applied Ergonomics»