Circa il 5% delle persone soffre di alitosi, ma nella maggior parte dei casi non se ne accorge nemmeno. Una volta stabilita la causa dell’alitosi, è possibile curarla.
È normale avere un alito leggermente cattivo, soprattutto al mattino. Nel cinque percento circa delle persone però l'alito cattivo è talmente pronunciato da risultare sgradevole. Spesso chi ha questo problema non se ne accorge perché l'olfatto si è abituato all'esalazione.
Chi ha l’alito pesante di solito non se ne rende conto, almeno finché qualcuno non si azzarda ad affrontare l’argomento tabù. Per scoprire se si soffre di alito cattivo, si può ad esempio passare velocemente la lingua sulla parte interna del polso e poi annusarla. Oppure si chiede a una persona di fiducia di farci il "test dell'alito".
Per dirlo ci vuole molto tatto, ma gli esperti consigliano comunque di farlo, pur con tutta la delicatezza possibile. L'alito cattivo può infatti avere delle cause anche gravi. La cosa migliore è accennare al problema in un momento tranquillo, descrivendo l'odore percepito senza essere offensivi, e parlando alla persona così come vorremmo ci si rivolgesse a noi.
Tramite un consulto dedicato all'alitosi il dentista ne identifica la causa scatenante. Dopodiché si riesce a trattare il problema. Una volta che il dentista ha curato la causa, sparisce quasi sempre anche l’alitosi.
In più dell'80% dei casi, la causa risiede nella cavità orale. Il fastidioso fenomeno di solito è imputabile ai batteri che popolano la bocca e le vie respiratorie. Questi batteri decompongono le cellule morte della mucosa, i resti di cibo e il muco. Ne risulta un accumulo di sostanze di degrado dall'odore sgradevole. In particolare, la carne e gli alimenti ad alto contenuto proteico forniscono ai batteri gli aminoacidi da cui vengono prodotte le sostanze odorose.
Placca dentale, residui di cibo tra i denti, carie, solchi profondi sulla lingua, tonsillite: tutto ciò costituisce un habitat ottimale per i batteri. Che si moltiplicano ancora più velocemente se viene prodotta poca saliva. Anche le infiammazioni della mucosa della bocca sono terreno fertile per l'alitosi.
Molte persone hanno denti sani e ben curati, ma ciononostante soffrono di alitosi. Oltre alla pulizia e alla cura, svolge un ruolo molto importante anche la composizione individuale della flora orale e della saliva. Nella cavità orale vive una molteplicità di batteri che in parte producono composti a base di zolfo. A causa della sua superficie ruvida, sulla lingua può formarsi uno strato di batteri permanente.
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L'alito cattivo può però avere origine anche nel naso, nei polmoni o nell'esofago. In caso di infiammazioni croniche dei seni paranasali, le mucose presentano spesso batteri problematici che provocano cattivo odore. In casi simili, oltre alla pulizia con lavaggi di acqua e sale, gli esperti consigliano di ricorrere a rimedi antinfiammatori, eventualmente con antibiotici o spray nasale a base di cortisone. In determinate circostanze può essere consigliata un’operazione.
Una forte produzione di muco dovuta ad allergie o la formazione di sacche di muco nei polmoni possono contribuire al presentarsi dell'alitosi. Lo stesso vale per la fame. La tipica alitosi causata dalla fame si presenta prima del pranzo, verso le 11.00, e può essere neutralizzata mangiando un pochino di zucchero. Se invece i succhi gastrici rifluiscono risalendo fin nell'esofago (reflusso gastroesofageo), oltre all'alito sgradevole spesso in bocca si sviluppa anche un gusto salato e amaro.
Anche le tonsilliti ricorrenti possono essere un fattore scatenante dell’alitosi. Nelle cavità delle tonsille, le cosiddette «cripte», si raccolgono tessuti infiammati che producono cattivo odore. Lavaggi locali non portano a risultati durevoli nel tempo. In questo caso conviene valutare l’asportazione delle tonsille, soppesando dapprima vantaggi e rischi, come ad esempio emorragie postoperatorie.
Le persone anziane, in particolare, hanno spesso la bocca secca. Dietro questo problema possono nascondersi disturbi del metabolismo, malattie delle ghiandole salivari o anche alcuni medicamenti, come gli antipertensivi. Spesso in età avanzata si tende inoltre a non bere abbastanza e anche questo contribuisce alla secchezza della bocca. Inoltre, in caso di respirazione difficoltosa attraverso il naso, si tende a inspirare più aria dalla bocca, il che fa proliferare la popolazione batterica della faringe e della lingua. E un ambiente secco accentua il problema. Pertanto si consiglia di bere molto ed eventualmente di inumidire la mucosa orale con saliva artificiale.
Raramente un alito molto cattivo è indice di una malattia maligna della bocca o della faringe. Se la superficie della mucosa viene distrutta da un tumore, i batteri che producono odore si accumulano. Questo primo sintomo di avvertimento si manifesta perlopiù prima che il paziente si accorga di altri sintomi e dunque consente una diagnosi precoce e la conseguente cura. L'insufficienza renale, le malattie del fegato e dell'apparato digerente o i tumori possono essere altre cause dell'alitosi.
I preparati antibatterici possono danneggiare la flora orale sana ed è quindi meglio ricorrere a prodotti contenenti zinco: lo zinco si lega infatti ai composti solforati facendo sì che essi non vengano espulsi e diffusi con l'espirazione. Per un controllo efficace, è possibile ricorrere al cosiddetto Halimeter, un apparecchio che misura i composti di zolfo espirati.