Quali indumenti proteggono meglio dai raggi solari e a cos’altro prestare attenzione.
La migliore protezione solare per la nostra pelle è data dall’abbigliamento - ma di che tipo? A questo proposito esistono un paio di semplici regole: gli indumenti scuri offrono una migliore barriera protettiva rispetto a quelli chiari, il poliestere assicura una maggiore protezione rispetto ai tessuti di cotone e i tessuti dall’ordito fitto bloccano meglio i raggi UV in confronto ai materiali più sottili o trasparenti. La soluzione più efficace è rappresentata dagli indumenti specifici per la protezione solare.
Gli indumenti dotati di una speciale protezione solare sono utili per i bambini e per tutti coloro che rimangono esposti a lungo al sole, ad esempio sportivi, turisti, operai edili, agricoltori, giardinieri per hobby o chi ha una pelle particolarmente sensibile alle radiazioni solari. Ogni scottatura va evitata, in quanto lascia danni irreversibili sulla pelle che nel corso degli anni si accumulano aumentando il rischio di contrarre il cancro alla pelle.
Gli indumenti con protezione solare non devono essere troppo attillati. Infatti, tanto più il tessuto risulta teso, tanto più aumenta la probabilità che i raggi solari possano penetrare nell’epidermide. Anche il colletto dovrebbe essere ben chiuso. Negli indumenti con protezione solare sono previsti tre standard. Gli indumenti contrassegnati dall’etichetta «standard UV 801» hanno superato i test più rigorosi. Per verificarne la permeabilità alle radiazioni UV, non solo vengono testati quando sono nuovi e asciutti, ma si valuta anche come aderiranno al corpo successivamente, ovvero quando i tessuti saranno lavati, umidi e tesi.
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Se il tessuto si è sformato o è diventato «trasparente», se è danneggiato o ha più di cinque anni, il capo di vestiario andrebbe sostituito. Questi fattori andrebbero tenuti presenti anche quando si acquistano indumenti con protezione solare di seconda mano. Gli ammorbidenti, il cloro presente nelle piscine e l’acqua di mare favoriscono il logorio del tessuto. I tessuti con protezione solare non dovrebbero rimanere stesi al sole per ore e dovrebbero venire riposti quando sono asciutti.
Il cappellino da sole non deve proteggere solo la testa, ma anche il collo e le orecchie. Un cappello con una tesa larga sei-sette centimetri è l’ideale. Se invece si preferisce il classico cappellino da baseball bisogna indossare una protezione aggiuntiva per il collo. La protezione migliore la garantiscono i cappellini «UVP» che soddisfano lo «standard UV 801».
La protezione anti abbagliamento può essere testata dagli stessi consumatori. Invece, che tipo di protezione contro i raggi UV offra l’occhiale difficilmente può essere notato da chi lo indossa. Un buon paio di occhiali da sole dovrebbe riportare la dicitura «UV-400». Ciò garantisce un filtraggio sufficiente dei raggi UV - ma solo dei raggi frontali. I raggi UV tuttavia hanno una forte diffusione e pertanto anche la protezione dei raggi laterali riveste una notevole importanza, sia che si ricorra a lenti più grandi che a una protezione laterale. Il grado di tonalità dovrebbe essere compreso fra 2 e 3 affinché la lente possa assicurare un’efficace protezione anti abbagliamento. Tale dettaglio è riconoscibile dall’adesivo «cat2» o «cat3». Il grado di tonalità 4 (cat4) non è consentito per le lenti da guida perché comporta un oscuramento eccessivo. È consigliabile fare attenzione se si indossano occhiali con lenti blu o rosse: la visione è meno nitida perché queste due tonalità peggiorano la percezione dei contrasti. Le lenti marroni o grigie invece vanno bene. Tuttavia, le lenti blu o rosse sono perfette per le escursioni in alta montagna - meglio se dotate di una forte protezione laterale e filtro anti luce blu.
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A partire da un «Ultraviolet Protection Factor» (UPF) di 50, l’ombrellone offre un elevato grado di protezione. Attenzione però: l’ombrellone protegge dai raggi solari provenienti dall’alto, mentre non offre nessun tipo di protezione contro i raggi riflessi dall’acqua o dalla sabbia. Ecco perché, soprattutto al mare o al lago, bisognerebbe applicare una buona crema solare o proteggersi dai raggi del sole con indumenti adatti anche sotto l’ombrellone.
Se alla fine della giornata non vogliamo andare in giro con il viso rosso come un peperone e con le mani o i piedi scottati, dovremmo proteggere tutte le parti del corpo che non sono coperte dall’abbigliamento applicando un generoso strato di crema solare - l’applicazione va ripetuta più volte al giorno perché il sudore, la sabbia, i vestiti, o lo sfregamento contro l’asciugamano ne annullano l’efficacia. È un consiglio che vale anche per i prodotti extra resistenti all’acqua.
I single possono applicare la crema solare sulla schiena con l’aiuto di un piccolo rullo da imbianchino con manico, in vendita nei negozi di fai da te.
L’ideale è un fattore di protezione solare (SPF) di almeno 30. Maggiore è il fattore di protezione solare, minore è il rischio che i raggi UV penetrino nella pelle. Un fattore SPF 15 corrisponde all’incirca al sette percento della dose di raggi UV, mentre un SPF 50+ solo a circa il 2 percento.
Raddoppiando il fattore di protezione solare, ad esempio passando da 15 a 30, si dimezza la dose di raggi UV che arriva alla pelle - a condizione che sia stato applicato uno strato sufficiente di crema solare.