Vesciche ai piedi o escoriazioni al ginocchio: generalmente durante le escursioni non ci si procura lesioni gravi. Ecco come intervenire quando si verificano gli infortuni più comuni.
L'infortunio più sottovalutato è la scottatura solare. Dato che alle altitudini elevate non fa mai molto caldo, i raggi del sole vengono percepiti meno intensamente. Per questo è importante proteggersi con una crema solare, e applicarla più volte perché tende a perdere efficacia con il sudore e lo strofinio degli abiti. Indossa sempre occhiali da sole e cappellino.
Camminare in montagna è una vera e propria attività sportiva, non una semplice passeggiata. L'aria più sottile in alta quota mette sotto sforzo il cuore e i polmoni. È importante scegliere il sentiero più adatto alle proprie capacità, condizioni fisiche e attrezzatura. Chi soffre di vertigini dovrebbe tenerne conto nella fase preparatoria. Porta sempre con te una scorta di liquidi sufficiente.
Le scarpe da ginnastica sono assolutamente da evitare in montagna: innanzitutto perché indossandole è facile procurarsi una distorsione o scivolare, e poi perché un paio di scarpe stabili e già ben rodate proteggono meglio dalle vesciche. È consigliabile portare con sé un paio di calze da trekking e i cerotti per le vesciche da usare in caso di emergenza. Se si forma una vescica, evitare di forarla perché potrebbe infettarsi. Il rischio è particolarmente alto nelle persone immunodepresse, ad esempio nei diabetici. Se fa molto male o si infiamma è consigliabile rivolgersi al medico.
Fermarsi, raffreddare la zona colpita, applicare un bendaggio e tenere sollevato l'arto: sono questi i rimedi più importanti. Un ottimo modo per raffreddare la parte del corpo interessata è quello di immergerla nell'acqua di un torrente o di fare impacchi con una bottiglia fredda. Applicare un bendaggio compressivo procedendo dal basso verso l'alto, in modo che sostenga l'arto senza stringere eccessivamente. All’occorrenza si può utilizzare anche una maglietta per la fasciatura. Attenzione: una persona che non riesce a camminare bene può perdere facilmente l'equilibrio se il terreno è accidentato. In questo caso è consigliabile usare i bastoncini e procedere con molta attenzione.
Innanzitutto è importante pulire la ferita risciacquandola sotto l'acqua. Usare l'acqua del torrente o del lago solo in caso di emergenza e se la ferita è molto sporca, altrimenti sciacquare con l'acqua potabile. Quindi disinfettare la ferita e coprirla con un cerotto, una garza o una tela pulita. Per capire se è necessaria la vaccinazione antitetanica verificare la data in cui è stato fatto l'ultimo richiamo. (Continua a leggere qui di seguito...)
È sufficiente mettere il piede su un sasso bagnato o una radice scivolosa per cadere. Spesso in questi casi anche la stanchezza fa la sua parte. Più intenso è il dolore al carico e si fa fatica a muovere il muscolo, più la lesione è grave. Non massaggiare il muscolo, ma intervenire anche in questo caso secondo la regola «RGCE»: riposo, ghiaccio (o freddo), compressione (bendaggio), elevazione.
In caso di frattura ossea o lussazione di un'articolazione è consigliabile manipolare meno possibile la parte del colpo colpita. La cosa migliore è immobilizzarla con un ramo o un bastoncino da trekking e chiamare aiuto. Se la parte lesionata è uscita dalla sua sede e fa molto male, un aiutante può tentare di riportarla in una posizione meno dolorosa praticando una trazione con molta cautela. Spesso chi ha già subito una lussazione alla spalla sa cosa fare e può dare istruzioni ai compagni. In ogni caso, passata l'emergenza rivolgersi al medico e sottoporsi a un esame radiologico.