Il Jin Shin Jyutsu (letteralmente l’«arte del creatore attraverso l’uomo compassionevole») può aiutare a riattivare i flussi energetici all’interno del corpo e a lenire i dolori fisici ed emotivi. Un esperimento in prima persona.
Manca poco a un’apparizione in pubblico che si preferirebbe evitare, il nervosismo cresce. Che succede alle mani? Chi in una situazione del genere si stringe spontaneamente il polso pratica il Jin Shin Jyutsu anche senza saperlo. Questa stretta infatti ha un effetto calmante.
Quando mi accosto al Jin Shin Jyutsu per la prima volta conosco già alcune prese come questa, ma non ho un’idea concreta di cosa mi aspetti. Esther Matter, esperta di Jin Shin Jyutsu, mi ha consigliato di indossare abiti comodi, per il resto non serve niente di particolare.
Dunque, con i miei indumenti comodi, mi sdraio sul lettino nello studio. Esther Matter mi mette dolcemente una mano sulla nuca e l’altra alla base del pollice. Questo processo è chiamato flusso e fa in modo che le energie bloccate nel corpo tornino appunto a fluire. Effettivamente dopo alcuni minuti percepisco un leggero formicolio fra la nuca e la mano. La sensazione è assolutamente piacevole.
Il Jin Shin Jyutsu non è coperto dalle casse malati. I terapisti qualificati – in prevalenza donne – lavorano generalmente in modo autonomo. Nonostante dispongano di un certificato della Jin Shin Jyutsu Scottsdale (Stati Uniti), non vantano un diploma vero e proprio. «Il Jin Shin Jyutsu è una filosofia di vita basata su un lunghissimo studio e una conoscenza intuitiva; come tale non può pertanto essere valutato per esami», spiega Iva Herzmann. Pratica il Jin Shin Jyutsu da dieci anni e offre appositi workshop a San Gallo. Un anno fa ha fondato con altri colleghi e colleghe della Svizzera orientale l’associazione «Hands on» che riunisce attualmente circa 40 terapisti che praticano il Jin Shin Jyutsu.
E infine, chi prima di un intervento in pubblico si stringe il polso in modo consapevole può essere sicuro di star facendo la cosa giusta. Anche afferrarsi l’indice aiuta e riduce l’ansia.
Terapisti che praticano il Jin Shin Jyutsu in Svizzera: jinshinjyutsu.ch
Altri indirizzi e informazioni: hands-on.works
Il Jin Shin Jyutsu parte dal presupposto secondo cui l’energia vitale fluisce nel corpo lungo diversi canali e dà forza alle persone. Se questo flusso energetico è ostacolato si creano blocchi che possono dare origine a disturbi fisici o psichici. Stringendo o toccando 26 cosiddette «serrature di salvaguardia» (o zone energetiche) sul lato anteriore o posteriore del corpo è possibile eliminare questi blocchi e attivare le capacità di autoguarigione.
Dopo alcuni minuti Esther Matter cambia posizione, intervenendo su altri due punti del mio corpo. La mia nuca, indolenzita dal troppo scrivere, risponde alla terapia e provo un piacevole rilassamento.
Nella vita di tutti i giorni, una persona che avverte un determinato dolore naturalmente tocca il punto interessato. È proprio su tale conoscenza istintiva che si fonda questa antichissima arte medica, riscoperta in Giappone e da lì giunta in Europa circa 40 anni fa passando per gli Stati Uniti.
Chi vuole può praticare il Jin Shin Jyutsu direttamente su di sé, meglio se quotidianamente. Le conoscenze in materia possono essere acquisite tramite corsi o libri dedicati. Chi preferisce una variante più semplice, ma non per questo meno efficace, può anche solo limitarsi a stringere le dita per armonizzare emozioni, organi e strati tissutali. (Continua a leggere qui di seguito...)
Riattivare da soli i propri flussi energetici è semplice: basta tenere premute le serrature di salvaguardia corrispondenti per circa cinque minuti. In alternativa è possibile anche manipolare le dita con prese brevi: possono essere eseguite in modo discreto e sono perfette anche quando si è in treno, in ufficio oppure sul divano di casa.
Per prima cosa occorre trattare il lato sul quale si sono originati i dolori. Se il dolore parte da destra: metti la mano sinistra sulla parte inferiore destra della nuca. Contemporaneamente, metti la mano destra sotto la tuberosità ischiatica destra. Mantieni la posizione e successivamente cambia lato (serrature di salvaguardia 11 e 25).
Presa breve: tieni premuto il dito medio.
Siediti sul divano e appoggia la mano sinistra sulla parte sinistra dell’inguine. Alza poi il piede destro, in maniera da poterne raggiungere comodamente la parte interna con la mano destra. Appoggia la punta delle dita nell’incavo fra il malleolo interno e il tallone (serrature di salvaguardia 15 e 5).
Presa breve: tieni premuto il dito indice.
Appoggia la mano destra nella parte sinistra della nuca, più o meno nel punto in cui tocca lo spallaccio dello zaino. Metti la mano sinistra sulla parte sinistra dell’inguine. Inverti poi la posizione dall’altro lato (serrature di salvaguardia 11 e 15).
Presa breve: tieni premuto il dito indice.
Le serrature 26 si trovano sul bordo esterno delle scapole. Per raggiungerle, «abbracciati» facendo passare le mani sotto alle ascelle. I pollici rimangono davanti sul petto (serrature di salvaguardia 26).
Presa breve: stringi il palmo delle mani al centro oppure congiungi le mani.
Siediti comodamente su una base morbida poggiandoti sulle mani e tieni premute le tuberosità ischiatiche (serrature di salvaguardia 25)
Presa breve: tieni premuto il dito mignolo.
Le serrature 1 si trovano sul lato interno delle ginocchia, nel punto in cui si toccano. Manipola questi punti in caso di mal di stomaco, coliche e qualsiasi tipo di disturbo digestivo. È un rimedio utile anche per bambini piccoli e neonati.
Presa breve: afferra il pollice.
Adattamento da Health is in your hands, di Waltraud Riegger-Krause