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Preoccupazione per il partner: cosa fare?

Troppo poco sport, dieta sbagliata, troppo lavoro: lo stile di vita del partner o della partner può mettere a dura prova la relazione. La consulente psicologica Barbara Liechti spiega come comportarsi.

Il partner non pratica sport e segue una dieta poco sana. La partner dovrebbe confrontarsi con lui in merito al suo stile di vita?

Barabare Liechti: È sempre bene parlare, ma dipende da come lo si fa: se lei dà al suo compagno la sensazione che il problema sia esclusivamente suo, fallirà.

Ma lei vuole solo il meglio per lui, giusto?

Può darsi. Ma con il suo atteggiamento fa intendere che: «So meglio io cosa è bene per te.» Il cambiamento si può ottenere solo se ci si confronta alla pari, senza giudizi e pregiudizi.

Quale consiglio darebbe alla compagna?

Dovrebbe rendersi conto di non essere un'osservatrice neutrale. La sua preoccupazione non solo esprime qualcosa sul compagno, ma anche su se stessa.

Cosa, ad esempio?

Forse ha un forte bisogno di sicurezza e vuole evitare di perdere il compagno a causa di un infarto. Potrebbe anche essere che la sua preoccupazione sia sintomo di un evitamento. Invece di affrontare le questioni difficili della sua vita, preferisce concentrarsi sul compagno.

La preoccupazione ricade su loro stesse?

Esatto. In una relazione ognuno è responsabile dei propri sentimenti. Ecco perché bisogna sempre rimanere presenti a se stessi quando si affrontano le cattive abitudini.

Cosa significa concretamente?

In primo luogo chiederei all'altra persona il permesso: «Posso dirti cosa sto percependo e provando in questo momento?» In caso di risposta affermativa, posso esprimere le mie difficoltà con una determinata situazione: «Non riesco a capacitarmi del fatto che tu non faccia sport. Qual è il tuo punto di vista in merito?» Si tratta di coinvolgere l'altro nella conversazione senza fare pressione.

Perché molte persone si mettono sulla difensiva quando vengono confrontate con loro cattive abitudini?

Quando vengono criticate, molte persone scivolano inconsciamente nel ruolo del bambino interiore. Rivivono ad esempio la loro impotenza nei confronti di un genitore e assumono un atteggiamento autoprotettivo dicendo frasi come: «Non permetto a nessuno di dirmi come devo vivere.»

Ma se è chiaro che si stanno facendo del male...

Questo è solo un lato della «verità». In definitiva, entrambe le parti possono avere ragione. Chiunque presuma di parlare a nome del proprio partner si comporta in modo abusivo.

Si dovrebbe quindi restare a guardare mentre il partner si rovina?

No. Bisogna dirgli con calma quanto sia pesante un certo comportamento e che si desidera un cambiamento. Ma in fin dei conti ognuno è responsabile di se stesso.

Cosa rivela una cattiva abitudine su una relazione?

Se ad esempio mi infastidisce che il mio partner lavori così tanto, potrei pensare che forse mi evita perché sente tanta pressione a casa? Gli sto comunicando che lui non è abbastanza? In molte relazioni di lunga data si coltiva una cultura delle lamentele che favorisce le cattive abitudini.

(Continuazione in basso...)

Perché è così difficile far cambiare atteggiamento al partner o alla partner?

Perché le persone cambiano solo per una convinzione interiore. Le pressioni e le accuse non aiutano. È meglio tradurre il comportamento auspicabile in un suggerimento concreto, ad esempio una passeggiata nel fine settimana.

Quindi bisogna dare il buon esempio?

Assolutamente. Dimostrando di essere pronti a lasciare o ampliare la propria zona di comfort e impegnandosi a svolgere delle attività insieme, si possono abbattere le frontiere ed eliminare così la pressione dalla relazione.

Come posso evitare che il partner assuma una posizione difensiva?

Sono utili le domande di interessamento. Perché bevi alcolici? Per cosa stai lavorando così duramente? Attraverso le domande sui benefici si modifica l'ottica su un dato comportamento. Vanno invece evitate le domande a trabocchetto che mettono l'altra persona alle strette.

Cosa ne pensa degli incentivi come ad esempio un buono per la palestra?

Potrebbe essere interpretato come un'imposizione. Sarebbe meglio affrontare la questione apertamente. «Verresti in palestra con me se ti regalassi un buono?»

Ha senso coinvolgere persone esterne, ad esempio gli amici?

Ho avuto esperienze negative in questo senso nel mio studio. Mandare gli amici in avanscoperta quando una relazione è in crisi equivale a un tradimento della fiducia. È meglio rivolgersi a un professionista.

Abbiamo parlato molto del partner lamentoso. Che consiglio darebbe a chi continua a sentirsi dire che il suo comportamento è fastidioso?

Consiglierei di ringraziare l'altro per l'empatia, esprimendo però le proprie esigenze: «Sì, capisco la tua preoccupazione, ma la pesca mi fa sentire meglio dello sport.» Un rapporto contraddistinto dal rispetto e dalla stima crea le basi per la comprensione e il compromesso che possono portare a una modifica del comportamento.

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di Jörg Marquardt,

pubblicato in data 08.04.2024


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