Céline Lang, Personal Health Coach da SalutaCoach
Il ferro è uno degli oligoelementi essenziali per il nostro organismo. È indispensabile ad esempio per la produzione di emoglobina, la sostanza colorante del nostro sangue responsabile del trasporto di ossigeno nel corpo. E infatti i sintomi in caso di carenza di ferro sono stanchezza, fiacchezza, pallore e un sensibile calo del rendimento.
La Società tedesca di nutrizione raccomanda una dose giornaliera di ferro di 10 mg per gli uomini adulti e di 15 mg per le donne tra 25 e 50 anni.
Ci sono due forme di ferro assimilabile attraverso l'alimentazione: il ferro eme, contenuto negli alimenti di origine animale, e il ferro non eme, presente negli alimenti di origine vegetale. Il ferro eme viene assorbito più facilmente di quello non eme. Ciò però non significa che le persone vegetariane e vegane non siano di grado di assumere una quantità sufficiente di ferro. I fiocchi di avena, ad esempio, contengono 5,4 mg di ferro ogni 100 g. Hai ragione, il caffè, il tè e il latte/yogurt/quark ostacolano l'assorbimento del ferro. Ma, ad esempio, anche i fitati, pure contenuti nell'avena insieme al ferro, hanno un effetto inibente. La questione dell'assorbimento del ferro, dunque, è fatta di compromessi e valutazioni. L'acido lattico, invece, aumenta l'assimilazione di ferro ed è presente ad esempio nello yogurt.
Penso che tu sia già sulla buona strada. Ti consiglio di aggiungere un frutto al müesli per sfruttare l'effetto della vitamina C, in grado di aumentare l'assorbimento del ferro.
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L'Organizzazione mondiale della sanità raccomanda di allenare la forza dei maggiori gruppi muscolari da due a tre volte alla settimana. Per rispondere alla tua domanda, rifletti sul tempo che vuoi/puoi dedicare a ogni allenamento. Se il tempo ti basta per allenare lo stesso giorno la parte inferiore e superiore del corpo, allora nulla impedisce di farlo. Se invece preferisci fare allenamenti brevi, esercita la parte superiore e la parte inferiore separatamente. In questo caso sono però necessari complessivamente quattro sessioni alla settimana.
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Questa malattia autoimmune ha un decorso molto individuale. Ti consiglio di rivolgerti a un/a nutrizionista per analizzare il tuo caso, determinare quali alimenti tolleri e prevenire la carenza di sostanze nutritive. In particolare quando si soffre di una malattia, e in generale, è importante garantire un apporto sufficiente di energia, vitamine, sali minerali e fibre alimentari.
Qui trova l'elenco di nutrizionisti e nutrizioniste diplomati, suddivisi per cantone.
Chieda alla sua cassa malati se nel caso della sua malattia copre o partecipa ai costi di una consulenza nutrizionale.
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