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Cosa fare in caso di pressione troppo bassa?

Vertigini o stanchezza: una pressione sanguigna troppo bassa si manifesta nei modi più disparati. Si tratta comunque perlopiù di un disturbo non grave. Ecco come combatterlo.

L’ipotensione in sé non rappresenta una patologia e nemmeno un rischio per la salute. Anzi: i vasi, il cuore e l’intero apparato circolatorio, in caso di ipotensione, vengono addirittura salvaguardati.

Solo l’insorgenza di disturbi quali giramenti di testa, fosfeni o stanchezza possono trasformarlo in un problema soggettivo.

Le due forme di ipotensione

1. Ipotensione primaria: si tratta della forma più diffusa, ovvero di una riduzione duratura della pressione sanguigna, senza una causa ben precisa. Interessa perlopiù le donne giovani o molto magre, ma anche i ragazzi in età puberale, le donne in gravidanza o le persone anziane più gracili.

2. Ipotensione secondaria: in questo caso, l’ipotensione è una conseguenza di altre patologie, tra cui:

  • malattie cardiache
  • patologie ormonali, come ad esempio ridotta funzionalità della corteccia surrenale, disturbi a carico dell’ipofisi o ipotiroidismo
  • infezioni acute e croniche
  • patologie neurologiche
  • disidratazione o anemia grave
  • calo del volume sanguigno nella parte inferiore del corpo quando ci si alza in piedi
  • effetti collaterali di medicinali: farmaci che abbassano la pressione o diuretici, farmaci per il cuore, psicofarmaci, medicamenti per i disturbi del sonno

(Continua a leggere qui di seguito...)

Ecco le manifestazioni dell’ipotensione

Quando la pressione è troppo bassa?

Si parla di pressione troppo bassa (ipotensione) quando essa crea i sintomi indicati sopra. Per l'ipotensione non esistono parametri definiti, come per esempio il famoso valore di 140/90 mmHg per la pressione alta (ipertensione).

Nella maggior parte dei casi avere la pressione bassa non è un problema. Di solito chi ne soffre può avere giramenti di testa, soprattutto quando si alza velocemente. Ma possono manifestarsi anche perdita di appetito, mancanza di concentrazione, aumentato bisogno di sonno, alterazioni del campo visivo, acufene, meteoropatia e tachicardia.

Le donne incinte e le persone anziane devono tenere sotto controllo la pressione se è troppo bassa in quanto, in casi rari, può causare serie complicazioni. (Continua a leggere qui di seguito...)

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La determinazione delle cause

Per determinare in modo certo l’ipotensione e le relative cause, occorre anzitutto misurare ripetutamente la pressione sanguigna. Una buona opzione per verificare la funzionalità circolatoria è offerta dal test di Schellong. A intervalli regolari, perlopiù al ritmo di 30 o 60 secondi, si misurano la frequenza del polso e la pressione sanguigna.

Se la pressione risulta fortemente ridotta o se si tratta di un sintomo insorto di recente, il medico approfondirà la causa sottostante.

Consigli utili in caso di ipotensione

L’ipotensione viene curata solo quando rappresenta un rischio effettivo o un reale stress per i soggetti interessati. Il medico può in tal caso scegliere tra una vasta gamma di farmaci a disposizione.

Prima di intraprendere una simile terapia, tuttavia, occorre escludere e trattare un’eventuale patologia sottostante.

Nella maggior parte dei casi è sufficiente mettere in atto semplici accorgimenti per rialzare la pressione.

  • Chi accusa tale disturbo alzandosi la mattina può risolverlo già soltanto passando dalla posizione sdraiata a quella eretta lentamente. Sono inoltre utili anche esercizi per stimolare la circolazione, che si possono eseguire ancora da sdraiati o stando seduti per attivare il flusso venoso, stirando all’esterno i piedi e poi di nuovo verso di sé. Ciò contribuisce ad attivare la pompa venosa. Tra la posizione sdraiata e quella eretta è inoltre possibile prevedere una fase intermedia, restando seduti per due minuti.
  • Infine, anche l’alternanza tra caldo e freddo può aiutare in tal senso; docce a getti alterni sono infatti una valida opzione.
  • I pazienti che soffrono di vene varicose devono indossare apposite calze contenitive per impedire il ristagno del sangue negli arti inferiori.
  • Anche una tazza di tè nero o di caffè può risultare utile. È poi importante garantire sempre un sufficiente apporto di liquidi (2-3 litri) per lenire il disturbo.

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di Dott. med. Christoph Dehnert,

pubblicato in data 07.09.2017


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