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PCOS: una patologia femminile con diversi sintomi

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Ben il 15% delle donne soffre della sindrome dell'ovaio policistico. Tuttavia solo poche persone conoscono questa malattia nota come PCOS. In caso di ciclo irregolare, obesità, crescita eccessiva dei peli e mancata gravidanza, le donne non devono trascurare questi segnali e consultare il medico. Questa malattia infatti può avere gravi conseguenze, alcune delle quali evitabili se diagnosticate precocemente.

Cos'è la PCOS?

PCOS è l'acronimo di sindrome dell'ovaio policistico. Si tratta di un disturbo dell'equilibrio ormonale femminile caratterizzato generalmente da un eccesso di ormoni sessuali maschili (androgeni). «Una patologia camaleontica», afferma Mareike Roth-Hochreutener, responsabile del Centro PCOS dell'Ospedale Universitario di Zurigo. «Può infatti presentarsi in maniera differente, per questo non è facile da diagnosticare». Inoltre, diversamente da quanto suggerisce il nome, la sindrome non ha nulla a che fare con le cisti ovariche.

Quali sono i sintomi della PCOS?

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  • Ciclo: un ciclo irregolare e intervalli tra le mestruazioni inferiori a 21 giorni o superiori a 35 giorni sono sintomi tipici. A volte le mestruazioni si interrompono del tutto.
  • Equilibrio ormonale: un eccesso di ormoni sessuali maschili, gli androgeni, di cui fa parte anche il testosterone. Anche l'ormone luteinizzante (LH) dell'ipofisi viene spesso rilasciato in quantità maggiori, il che può compromettere l'ovulazione.
  • Crescita eccessiva dei peli: peli scuri in zone atipiche per le donne, ad esempio sul viso, tra i seni, sulla parte superiore della schiena, sulla pancia, sui glutei, sulla parte superiore delle braccia e sulle cosce. D'altro canto può anche verificarsi una perdita eccessiva di capelli.
  • Ovaio policistico: in almeno una delle due ovaie sono visibili con l'ecografia più di 20 follicoli pieni di liquido. Inoltre un'ovaia può essere notevolmente ingrossata. Tuttavia, a dispetto del nome di sindrome dell'ovaio policistico, non si tratta di vere e proprie cisti, ma piuttosto di follicoli che riflettono una riserva ovarica superiore alla media.  In alcuni casi i numerosi follicoli rendono difficile l'ovulazione.
  • Obesità: si manifesta nei due terzi dei soggetti colpiti, talvolta anche con la formazione di fegato grasso senza eccessivo consumo di alcool.
  • Acne: permane oltre l'adolescenza.
  • Resistenza all'insulina: l'ormone insulina è necessario per trasportare lo zucchero dal sangue alle cellule dell'organismo. Se le cellule sviluppano una resistenza, la glicemia aumenta, inducendo il pancreas a rilasciare ancora più insulina. La glicemia elevata danneggia anche i vasi sanguigni e può portare al diabete cronico con vari danni collaterali. Il diabete è favorito dall'obesità, ma fino a tre quarti delle donne normopeso affette da PCOS sviluppano nel tempo una resistenza all'insulina, cioè un precursore del diabete.
  • Mancata gravidanza

 

La sindrome PCO si manifesta con sintomi eterogenei e non tutte le pazienti soffrono di tutti i sintomi contemporaneamente. Viceversa tutti questi sintomi possono avere anche cause diverse.

PCOS-Grafik-IT

La presenza di più di 20 follicoli pieni di liquido in un'ovaia potrebbe indicare la sindrome PCO.

Come viene diagnosticata la sindrome PCO?

Se si sospetta la sindrome dell'ovaio policistico, si possono eseguire vari esami. Le anomalie del ritmo del ciclo mestruale emergono durante il colloquio con il medico, la crescita eccessiva dei peli e l'acne grazie all'esame fisico esterno. Il livello ormonale viene determinato mediante un'analisi del sangue, che andrebbe eseguita all'inizio del ciclo, poiché gli ormoni durante il ciclo sono soggetti a fluttuazioni. L'ovaio policistico viene solitamente rilevato durante l'ecografia transvaginale associata alla visita ginecologica.

I medici effettuano la diagnosi secondo i cosiddetti criteri di Rotterdam, in base ai quali devono essere soddisfatti almeno due dei tre criteri seguenti: 

  • ciclo irregolare, iperandrogenismo (aumento degli ormoni sessuali maschili)
  • eccessiva crescita di peli (irsutismo) 
  • morfologia dell'ovaio policistico (almeno 20 follicoli in una delle ovaie o almeno un'ovaia ingrossata)

Prima di diagnosticare la PCOS occorre però escludere altre cause dei sintomi. A seguito della natura eterogenea dei sintomi, la PCOS viene talvolta diagnosticata erroneamente o, viceversa, non viene sempre riconosciuta.

Quanto è diffusa la PCOS?

Si presume che tra il 5 e il 15% delle donne in età fertile ne siano colpite in misura maggiore o minore. Solitamente la sindrome si manifesta per la prima volta tra i 20 e i 30 anni e si attenua nuovamente con la menopausa. «Alcune donne avvertono i sintomi solo quando smettono di prendere la pillola», afferma la ginecologa Mareike Roth-Hochreutener. La malattia è stata diagnosticata più frequentemente negli ultimi tempi, perché è si conosce di più e le donne giovani cercano sempre più informazioni su Internet, spiega la specialista. «Le donne prestano più attenzione al ciclo mestruale, prendono di meno la pillola e sono più consapevoli del proprio corpo.» (Continuazione in basso...)

Quali sono le cause della sindrome dell'ovaio policistico?

Non si sa esattamente perché alcune donne soffrano di PCOS. Si presume una predisposizione genetica, in quanto gli studi hanno dimostrato che le figlie di madri affette da PCOS sono colpite di più rispetto alle altre donne. È stato inoltre osservato che le figlie di uomini con calvizie precoce soffrono anche di PCOS più spesso della media.

Le relazioni tra i vari meccanismi sono complesse. Non è chiaro, ad esempio, se l'insulino-resistenza sia la causa o la conseguenza delle alterazioni del metabolismo degli ormoni sessuali. L'aumento del rilascio di insulina come conseguenza dell'insulino-resistenza stimola infatti la produzione di ormoni sessuali maschili e dell'ormone luteinizzante, favorendo l'obesità. Il sovrappeso, a sua volta, incide sull'equilibrio degli ormoni.

Che tipo di trattamento è indicato per la PCOS?

«Purtroppo non esiste un metodo per curare la sindrome una volta per tutte», afferma Mareike Roth-Hochreutener. «A seconda dei sintomi prevalenti, è importante trovare un approccio personalizzato al trattamento.» Per questo motivo, nel centro PCOS collaborano diversi specialisti, tra cui, oltre a ginecologi, endocrinologi, dermatologi e diabetologi, anche specialisti dell'obesità, nutrizionisti e fisioterapisti.

Un metodo efficace è l'assunzione della pillola contraccettiva, un'opzione tuttavia non considerabile se si presentano determinati fattori di rischio o se si desidera avere figli. Gli ormoni femminili contenuti nella pillola possono ridurre la produzione di ormoni maschili e i sintomi associati, come la crescita eccessiva dei peli e l'acne. Sono utili anche i farmaci che riducono la resistenza all'insulina. Favoriscono inoltre il calo del peso.

Se si desidera avere figli, sono disponibili anche medicamenti che stimolano l'ovulazione. «Solitamente con successo», spiega la dottoressa. In caso di mancato concepimento è quindi importante agire tempestivamente, prima che l'età avanzata riduca le possibilità di gravidanza.

La specialista Roth-Hochreutener sottolinea che è importante diagnosticare e trattare la malattia anche a causa delle numerose possibili conseguenze a lungo termine, fra cui rientrano le malattie cardiovascolari, favorite dall'aumento della glicemia e dei lipidi nel sangue, l'obesità e l'ipertensione arteriosa. Anche lo stress psicologico è spesso elevato: «Le donne con una crescita anomala di peli di solito si vergognano e tendono a isolarsi.»

Cosa fare per migliorare la qualità di vita?

Uno stile di vita sano, che comprenda una dieta equilibrata e non troppo ricca come pure l'esercizio fisico, può ridurre i sintomi. Così le donne riescono a tenere meglio sotto controllo il peso corporeo, il che a sua volta si ripercuote positivamente sul metabolismo ormonale. Una dieta a basso contenuto di carboidrati ma ricca di proteine e fibre può anche aiutare a normalizzare i livelli di zucchero nel sangue. Inoltre, perdere peso aumenta le possibilità di gravidanza, afferma la dottoressa Mareike Roth-Hochreutener: «Perdere il 5-10% del proprio peso corporeo ha effetti positivi sulla fertilità e favorisce cicli più regolari».

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di Andrea Söldi,

pubblicato in data 06.01.2025


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