Frutta e verdura sono importanti per un'alimentazione sana. Se però non vengono conservate o cucinate correttamente, le vitamine contenute possono essere distrutte fino al 100%. iMpuls spiega come preservare vitamine & co.
Conservando ad esempio gli spinaci a temperatura ambiente per quattro giorni, il tenore di vitamina C andrebbe perso del tutto. La diverse caratteristiche dei vari tipi di frutta e verdura influiscono sulla velocità di riduzione del contenuto di acido ascorbico. Ma cosa si può fare per ridurre al minimo la perdita?
Calore, luce e tempo sono le cause principali della distruzione delle vitamine. Sali minerali e vitamine idrosolubili tendono a disperdersi anche con il lavaggio e la cottura in acqua. Perdite notevoli si hanno inoltre eliminando la buccia, ricca di sostanze minerali.
La vitamina più sensibile è la vitamina C, labile al calore, all’acqua e all’ossigeno. Una sensibilità analoga si riscontra anche nella vitamina B1 e nel folato, mentre le vitamine liposolubili e le altre vitamine del gruppo B sono notevolmente più stabili. Anche la maggior parte dei sali minerali è piuttosto resistente.
In generale, la maggior quantità di sostanze vitali è presente in frutta e ortaggi freschi e crudi. Per questo motivo, la Società Svizzera di Nutrizione (SSN) consiglia di consumare cruda almeno una delle cinque porzioni di frutta e verdura quotidiane raccomandate. Anche un’alimentazione quanto più possibile varia garantisce all’organismo tutti i nutrienti di cui ha bisogno.
Già il fatto di tagliare, triturare, grattugiare o frullare gli ingredienti provoca una perdita di vitamina C. Frullando le banane questa perdita raggiunge il 10 percento e dopo tre ore è già triplicata.
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La verdura si mantiene fresca più a lungo se viene conservata in un luogo fresco, buio e non troppo asciutto. La temperatura ideale varia tra i 2 e i 10 gradi a seconda del tipo di verdura, quindi le condizioni del cassetto delle verdure del frigorifero rappresentano un compromesso, tranne che per le patate, i frutti tropicali e i pomodori. Riporre pertanto la verdura nel cassetto delle verdure - tenerla monitorata e conservarla per 2-3 giorni al massimo. La surgelazione a un minimo di meno 19 gradi mantiene basse le perdite, ad eccezione della vitamina C.
Anche con una conservazione ottimale, le sostanze nutritive vanno perse, quindi meglio preparare i nostri piatti il prima possibile. Il riscaldamento degli alimenti distrugge vitamine sensibili come la vitamina C, la tiamina o l'acido folico. Soprattutto a temperature superiori ai 100 gradi, circa la metà di queste vitamine va persa. Le perdite attraverso l'acqua di cottura sono peraltro le più consistenti: quando si cuociono i broccoli, ad esempio, si possono perdere fino a due terzi della vitamina C in essi contenuta a causa del calore e del passaggio della vitamina nell'acqua di cottura. Anche la perdita di prezioso potassio è notevole. La cottura a vapore e la stufatura distruggono solo un quarto o un terzo della vitamina C e anche la perdita di altre sostanze idrosolubili è notevolmente inferiore.
La cottura presenta tuttavia anche dei vantaggi: gli antinutrienti (vedere tabella in basso) vengono ridotti, andando a migliorare l'assorbimento di minerali come ferro, zinco o calcio nell'organismo. Per le vitamine liposolubili A, D, E e K, il problema della lisciviazione è quasi inesistente. In tal caso la cottura non può dunque che portare a dei benefici. Come mostrato nella figura seguente, l'assorbimento del beta-carotene può essere aumentato di un fattore 15 riscaldando, riducendo in purea e aggiungendo olio. Lo stesso vale per altre preziose sostanze liposolubili come il licopene, presente soprattutto nei pomodori.
Antinutrienti nella verdura |
Dove sono presenti |
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Glucosinolati |
Varietà di cavolo come i cavolini di Bruxelles, il cavolo piuma, i Flower Sprout, la verza e i broccoli. Crescione, colza, rafano |
Lectine |
Pomodori, peperoni, melanzane |
Ossalati |
Verdura a foglia come insalata, spinaci, bietola, rabarbaro, radicchio, prezzemolo, barbabietola |