Ad aprile mi sono recata nella metropoli americana di New York: dato che da quando ho bandito lo zucchero dalla mia dieta non ero più stata in vacanza, questa rappresentava proprio la sfida giusta.
Gli Stati Uniti sono il Paese con il maggior consumo di zucchero al mondo, ma il contenuto zuccherino degli alimenti non sembra avere molto peso: le confezioni sono piene zeppe di etichette «Low Fat», «senza glutine», «vegan» e che promettono un ridotto apporto di calorie. Nei caffè si possono ordinare latte senza lattosio e di soia, ma nessuno mette mai in discussione la presenza dello zucchero, che viene data molto semplicemente per scontata. E proprio i newyorkesi, che professano uno stile di vita sano ad esempio a base di smoothie, non si preoccupano nel modo più assoluto della quantità di zucchero nella loro dieta. (Continua a leggere qui di seguito...)
Il mio stupore è cresciuto quando nel menu di un «diner», i tipici ristorantini americani per pasti informali, ho scorto una cheesecake senza zucchero, preparata appositamente per diabetici e dolcificata con xilitolo. Wow! Sennonché mi è stata servita un’imponente fetta di cheesecake senza base di biscotto, definita per giunta «Low Carb». Al primo assaggio era dolce, dolcissima. E malgrado mi sia fermata quasi subito, ho avuto la sensazione di essere incinta al nono mese di «gemelli cheesecake», con tanto di nausea gravidica. Morale: mai più!
Chi desidera evitare una simile esperienza può attenersi ai consigli qui di seguito: