Il «Böötle», ossia la gita in gommone, è una delle attività estive più popolari in Svizzera. Per rendere la tua gita sul fiume un autentico successo, ti presentiamo 11 consigli utili sull’equipaggiamento, sugli itinerari e su come comportarsi in svariate situazioni. Buon vento!
In Svizzera le gite in gommone sono più apprezzate che mai: nel nostro Paese questo divertimento avventuroso e nel contempo confortevole sta conoscendo un successo intramontabile. I vantaggi sono evidenti: si tratta di un'attività economica e immersa nella natura che non richiede particolari conoscenze. Andare in gommone è conviviale, offre spazio per fare picnic e consente di tuffarsi in acqua in qualsiasi momento per rinfrescarsi. Inoltre, per trascorrere una bella giornata in gommone non è necessario nessun equipaggiamento speciale.
Ciononostante è importante prestare attenzione ad alcune cose se si vuole godersi appieno la gita. Qui di seguito abbiamo riassunto i punti importanti. Così potrai salpare senza problemi!
Quante persone deve portare? Questa domanda è cruciale per la scelta di un gommone. Da Galaxus sono disponibili gommoni di varie dimensioni, per esempio per due o tre persone. È fondamentale non superare il carico massimo, che include sia le persone che il materiale. Inoltre, si deve prestare attenzione anche al numero di camere d’aria del gommone, che devono essere almeno tre. La cosa bella è che i gommoni spesso vengono venduti in set, quindi con incluse anche pagaie e pompa. La grafica riportata sotto illustra le altre cose che non devono mancare a bordo!
1) Giubbotto di salvataggio 2) Sacca impermeabile 3) Piccolo kit di primo soccorso 4) Costume da bagno 5) Spugna 6) Picnic 7) Maglia da surf 8) Borraccia 9) Crema solare 10) Cappello 11) Set gommone 12) Scarpette da bagno
In generale in Svizzera vige l’obbligo di immatricolazione di tutte le imbarcazioni. Tuttavia, esistono numerose eccezioni, che vengono regolamentate nell’articolo 16, paragrafo 2 e paragrafo 2bis, dell’Ordinanza sulla navigazione interna (ONI). Tra queste figurano le imbarcazioni di lunghezza inferiore a 4 metri, ossia barche a remi, canoe, windsurf, ecc., le quali tuttavia sono soggette a un «obbligo di contrassegno». In posizione ben visibile sull’imbarcazione è obbligatorio applicare un contrassegno con nome, indirizzo e preferibilmente un numero di telefono. Lo scopo è quello di consentire alla polizia di identificare immediatamente un’imbarcazione abbandonata ed eventualmente avviare la ricerca delle persone scomparse.
È obbligatorio anche un giubbotto di salvataggio con galleggiabilità di almeno 75 Newton (N) (vedere grafica relativa all’equipaggiamento). Gli ausili con una galleggiabilità inferiore non vengono considerati mezzi di salvataggio. Si raccomanda di indossare il giubbotto prima di iniziare l’escursione.
Occorre attenersi anche alla segnaletica dell’Ufficio federale dei trasporti per la navigazione sulle acque svizzere disposta lungo il tragitto. La galleria seguente illustra i cartelli più importanti.
Dopo aver provveduto all’imbarcazione e all’equipaggiamento è possibile iniziare a programmare l’escursione. Qui la scelta della meta gioca un ruolo importante, perché non tutti i fiumi sono uguali: alcuni sono più adatti ai principianti, altri sono riservati esclusivamente agli esperti. Il punto 5 offre suggerimenti utili per ogni livello di abilità!
In generale, prima di intraprendere una gita in gommone bisogna controllare se il fiume è navigabile, ossia se la corrente non è troppo forte. Le informazioni necessarie vengono fornite dai dati sui deflussi di ciascun fiume, reperibili sul sito web dell’Ufficio federale dell’ambiente (UFAM). Per deflusso si intende il volume d’acqua in metri cubi che scorre in una determinata posizione nell’arco di un determinato periodo di tempo. Se il valore è troppo alto, la corrente diventa molto forte e non consente più di navigare e tornare a riva correttamente, inoltre, ci si può imbattere in detriti galleggianti. Ma esiste anche il rovescio della medaglia, perché neppure un deflusso troppo basso è l’ideale per navigare: una carenza d’acqua nel letto del fiume, infatti, aumenta il rischio di collisione con le rocce più grandi.
Una volta appurato che il fiume scorre in modo regolare, si devono cercare punti di ingresso e uscita dall’acqua adatti e si deve organizzare il viaggio di andata e di ritorno: si viaggia in auto fino al punto di partenza e si torna in treno e in autobus? Oppure si parcheggia l’auto a destinazione e si prendono i mezzi pubblici fino al punto di partenza? Si utilizzano esclusivamente i mezzi pubblici? In poche parole: se non si può contare su qualcuno che ci porti al punto di partenza e ci venga a prendere all’arrivo, si devono usare i mezzi pubblici almeno per uno dei due tragitti. Questo significa trasportare a mano il gommone e l’equipaggiamento. Ecco perché, per non doversi sobbarcare troppo peso, è essenziale portare con sé solo lo stretto indispensabile.
Un altro elemento fondamentale della pianificazione è il fattore tempo. Normalmente la velocità di un’imbarcazione a remi è di circa 3 km/h. Un tratto di fiume di 12 chilometri si percorre quindi in circa quattro ore. Sui fiumi con corrente rapida, tuttavia, la velocità può anche essere di 5-6 km/h, per esempio come sull’Aare tra Thun e Berna. In merito vedere anche la grafica che riporta gli itinerari più belli.
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In Svizzera ci sono molti bei tratti fluviali navigabili con il gommone, soprattutto sui fiumi Aare e Reno. La grafica che segue mostra dieci percorsi estremamente suggestivi, per lo più di media difficoltà. Ci sono anche due percorsi facili e uno impegnativo. Altre idee per delle escursioni interessanti vengono proposte in questo articolo!
Una volta messo in acqua il gommone si può partire per una piacevole avventura. Ma attenzione! È comunque essenziale mantenere alta la soglia di attenzione ed evitare eventuali ostacoli. Ecco di seguito i più importanti.
I pilastri dei ponti: mantenere la massima distanza possibile, dato che eventuali collisioni possono causare incidenti gravi. Inoltre, sotto i pilastri possono accumularsi dei detriti galleggianti.
Le rocce: è di estrema importanza evitare rocce o sassi sporgenti, che possono danneggiare l’imbarcazione e mettere gli occupanti a rischio di infortunio. Attenzione anche alle rocce nascoste appena sotto il pelo dell’acqua. Si riconoscono perché sembrano macchie nere o «protuberanze» nella superficie dell’acqua.
I rami: è possibile imbattersi in residui di legno morto che galleggiano nell’acqua oppure in rami che pendono nell’acqua. È meglio evitare entrambi, per non rischiare di rimanere impigliati o magari di ferirsi.
Le rapide: per molti le rapide sono il vero e proprio momento clou di una gita in gommone. In genere sono facili da attraversare con il gommone, ma per superare i punti critici senza capovolgersi bisogna fare attenzione ad alcuni dettagli: in primo luogo, occorre distribuire uniformemente nell’imbarcazione il peso di tutti i passeggeri e mantenere la distanza di sicurezza dal gommone che precede. In secondo luogo occorre attraversare la rapida in rettilineo, guidando l’imbarcazione con pagaiate decise.
Le briglie: di solito le briglie e i relativi punti di uscita dall’acqua sono ben segnalati ed è quindi necessario utilizzarli come riferimenti per uscire dal fiume. Se si finisce troppo vicini a una briglia, si corre il rischio di venire risucchiati dalla forza della corrente. Le conseguenze possono essere fatali, perché a nuoto è impossibile riuscire a liberarsi dal riflusso che si crea sotto la briglia. Per rientrare in acqua attenersi alla segnaletica.
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Il fiume è un ambiente adatto solo a nuotatori esperti. È fondamentale che sull’imbarcazione sia presente la cosiddetta corda perimetrale oppure che venga fissata una fune più lunga per consentire a chi è sceso per farsi una nuotata di aggrapparsi e risalire facilmente. Attenzione: non allontanarsi mai per più della lunghezza dell’imbarcazione e fare in modo che a bordo rimanga sempre almeno una persona. È meglio evitare di fare il bagno in fiumi caratterizzati dalla presenza di rocce grandi e mantenere sempre i piedi a valle per proteggere la testa e il petto da urti violenti. Se si finisce dentro un gorgo, mantenere la calma. «Non si deve cercare di nuotare disperatamente per uscire dal mulinello, perché l’acqua finirebbe rapidamente nei polmoni». In questi casi non c’è altro da fare che lasciarsi trascinare sul fondo e poi cercare la ‹via d’uscita› sott’acqua. Tutto il resto non serve a niente», spiega Marius Frey, istruttore di nuoto alla Scuola Club Migros.
Nuotare nel fiume tonifica la muscolatura: soprattutto se si nuota controcorrente. Ma che dire del paddling? Anche se spesso ci si limita semplicemente a scivolare lungo il fiume nella massima tranquillità, di tanto in tanto serve comunque un po’ di forza fisica, soprattutto nelle escursioni di difficoltà medio-alta che richiedono delle vere e proprie abilità di navigazione. Oppure, per esempio, se si deve pagaiare per coprire una determinata distanza quando la corrente è debole. Il paddling mette al lavoro tutto il tronco, andando a potenziare soprattutto il busto, le spalle e le braccia. Un allenamento della forza a sostegno di questi gruppi muscolari – da svolgere anche a casa – può essere utile per potenziare i colpi di pagaia sul gommone. Un consiglio per i casi in cui si preveda di dover utilizzare molto la pagaia: sedersi nella parte posteriore dell’imbarcazione e disporre a poppa anche i bagagli, in modo che la prua si sollevi leggermente. Grazie a questo accorgimento ci si stanca meno.
Quali sono i cibi ideali da portare a bordo? Pia Teichmann, nutrizionista di iMpuls, consiglia di preparare degli snack fatti in casa, come delle barrette di granola, dei bastoncini di muesli o dei bagel con hummus e avocado. In alternativa si possono portare con sé dei wrap e dei panini, per esempio come questo sandwich con carne grigionese di Migusto. «Devono essere cibi facili e veloci da preparare, nutrienti, adatti all’estate e molto pratici», spiega Teichmann. Per una selezione di ricette vedere questo articolo. Importante in ogni caso: i prodotti freschi devono essere tenuti al fresco – per esempio con una borsa termica. Nel dubbio, evitare latticini (tranne il formaggio a pasta dura), uova, salsiccia (tranne la carne secca). Per la carne e il pesce la semplice refrigerazione non è sufficiente».
Per una gita in gommone è fondamentale anche portarsi liquidi a sufficienza, per esempio acqua (aromatizzata) o tè senza zucchero. «La quantità necessaria varia a seconda della temperatura. Per una gita di un giorno è bene portare con sé almeno 2 litri di bevande a persona». L’alcool non è una buona idea: dal 2014 sulle acque svizzere si applicano gli stessi limiti validi per la circolazione stradale, in altre parole: lo 0,5 per mille. Chi non si adegua, è perseguibile a norma di legge. Ma non solo: si deve ricordare che l’alcol limita le prestazioni fisiche, il che può portare a errori di valutazione durante l’escursione lungo il fiume.
Oltre a uno stile di navigazione prudente, si può fare molto per preservare la vita utile del gommone anche a terra. Il gonfiaggio del gommone, ad esempio, non deve avvenire su un fondo ghiaioso o coperto di sterpaglia, ma piuttosto su un fondo asfaltato oppure su un prato. Successivamente, il gommone non deve essere trascinato a terra, ma sollevato e portato in acqua. Dopo l’escursione, è consigliabile lasciare asciugare bene il gommone e passarlo con cura con un panno. Questo accorgimento contribuirà a prevenire la formazione di muffa. Attenzione: non lasciare il gommone esposto troppo a lungo all’irraggiamento solare, il materiale plastico potrebbe infragilirsi. Dopo l’uso, conservarlo in un luogo fresco e, soprattutto, asciutto.
Uno dei pochi svantaggi del gommone è che la struttura sottile e morbida dei tubolari si rompe facilmente. Se non si vuole correre il rischio di danni, in linea di principio è meglio evitare acque caratterizzate dalla presenza di molte rocce. Ma dovesse comunque capitare, per fortuna riparare un piccolo danno è abbastanza facile, dato che la maggior parte dei gommoni ha in dotazione un kit di riparazione.
Come si fa: per prima cosa occorre scoprire dov’è la perdita d'aria, che a volte può essere davvero molto piccola! Variante 1: premere il gommone gonfiato sotto l’acqua e cercare il punto in cui si formano delle piccole bolle d’aria. Variante 2: gonfiare il gommone ed esercitare una pressione decisa. Si dovrebbe poter sentire l’aria che esce dal foro con un sibilo udibile. Per il rattoppo, sgonfiare il gommone, asciugare bene il punto danneggiato e levigare tutto attorno con la carta abrasiva del kit di emergenza. Applicare la colla e incollarci sopra la toppa, tenendo premuto per qualche minuto. Gli esperti raccomandano di lasciare che la colla faccia presa per uno o due giorni prima di rimettere il gommone in acqua.