Se negli ultimi tempi hai buttato via confezioni di alimenti ancora integre solo perché era passata la data di conservazione indicata, dovresti continuare a leggere.
Che seccatura! In frigo c’è di nuovo uno yogurt scaduto. Anche il prosciutto in vaschetta avrebbe dovuto essere consumato entro ieri. Cosa fare? Ogni anno in Svizzera finiscono nella spazzatura circa due milioni di tonnellate di cibo, di cui circa un terzo sono prodotti da forno, frutta e verdura. La metà dei rifiuti alimentari proviene da famiglie e privati. Il cliente non si sente sicuro sul tema e si chiede cosa possa essere ancora consumato e cosa invece no.
Sugli alimenti è stampata una data di consumo o una data minima di conservabilità, come previsto per legge. La data di consumo (ossia la dicitura «da consumare entro il…») ha lo scopo di tutelare la nostra salute e indica fino a quando possa essere consumato in tutta tranquillità un prodotto facilmente deperibile, da tenere in frigorifero, se correttamente conservato. Trascorsa questa data, il prodotto non può più essere né venduto, né regalato.
La data minima di conservabilità («da consumare preferibilmente entro il...») è utilizzata per gli alimenti che possono essere conservati più a lungo, purché correttamente. Superata la data indicata sulla confezione, il prodotto può manifestare qualche problema in termini di qualità ma, di norma, non è comunque nocivo per la salute. Questo riguarda per esempio i surgelati, la pasta, le conserve non ancora aperte, il cioccolato, l’olio e la senape. (Continua a leggere qui di seguito...)
A volte, anche se non sempre, è possibile mangiare un alimento anche dopo la data di consumo indicata sulla confezione. L’importante è che non abbia muffa, un cattivo sapore o anomalie chiaramente percepibili. Per questo sarebbe buona norma affidarsi al buon senso e alle proprie percezioni, chiedendosi che odore ha l’alimento e se il sapore è ancora buono. Non è detto infatti che, solo perché ha superato la data indicata, un prodotto debba finire nella spazzatura. Bisogna però sapere che i commercianti di generi alimentari non si assumono nessuna responsabilità se un consumatore mangia un prodotto dopo la data indicata sulla confezione.
Il tema della commestibilità è più complesso per i prodotti a base di carne come il prosciutto, la carne macinata, il pollame crudo o le insalate già pronte. Dall’esterno, infatti, non è sempre facile capire in che stato sia il prodotto, che potrebbe quindi essere dannoso superata la data consigliata. L’importante è fare sempre attenzione. «La Migros deve sconsigliare il consumo di cibi che abbiano superato la data impressa sulla confezione», spiega anche Annina Erb, responsabile Alimentazione e salute presso la Federazione delle cooperative Migros. Il cliente deve comunque sapere che la data stampigliata sulla confezione vale solo se il prodotto è conservato correttamente.