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Prof. Dott. med. David Fäh

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Nutrizionista e docente alla Scuola universitaria professionale di Berna

Prof. Dott. med. David Fäh

David Fäh è medico e nutrizionista. È membro della FMH e ha conseguito un master in Prevenzione e Public Health. Ha studiato nutrizione (Politecnico federale) e conseguito un CAS in alimentazione sportiva (Scuola universitaria professionale di Berna). Dal 2015 lavora prevalentemente come scienziato e docente presso la Scuola universitaria professionale di Berna, nel corso di studi di alimentazione e dietetica.

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Nutrizionista e docente alla Scuola universitaria professionale di Berna

Le cosiddette diete a formula prevedono la sostituzione di uno o più pasti con frullati, polveri o barrette proteiche. La composizione di questi prodotti è regolamentata e devono obbligatoriamente contenere tutte le sostanze nutritive importanti. 

Vantaggio: il pasto è semplice e rapido da preparare, non occorre scervellarsi su cosa mangiare. 

Svantaggio: molto monotona, il rischio che la terapia venga rapidamente interrotta è molto alto. Inoltre, non si impara a cambiare il proprio comportamento alimentare. 

In sintesi: utile al massimo solo per approcciarsi a un cambiamento delle abitudini alimentari duraturo.

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Nutrizionista e docente alla Scuola universitaria professionale di Berna

Low carb Il principio sul quale si basa è piuttosto elementare. Dal momento che i carboidrati sono i nostri principali fornitori di energia, facendone a meno si ridurrà in futuro anche l’apporto calorico. 

Vantaggio: secondo alcuni studi le diete povere di carboidrati sono efficaci, oltre ad avere effetti positivi sul tasso di glicemia e sulla secrezione insulinica. 

Svantaggio: l’elenco degli alimenti proibiti è lungo: a seconda di come viene impostata la dieta pasta, pizza, pane, patate e frutta non sono consentiti. L’apporto di grassi è significativamente più alto e quindi anche il rischio di incorrere in malattie cardiocircolatorie. 

In sintesi: la dieta low carb, purché in una versione moderata, sembra essere attuabile. Inoltre bisognerebbe sempre optare per la variante con i cereali integrali. Si dovrebbe continuare a poter mangiare di tutto e dovrebbero esserci alternative a carne e pesce, in modo che non diventi eccessivamente monotona e unilaterale. Sarebbe per esempio opportuno associare a questa dieta latticini, uova, tofu e quorn.

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Nutrizionista e docente alla Scuola universitaria professionale di Berna

Low fat Il grasso è il macronutriente che fa ingrassare per eccellenza, oltre a essere la sostanza nutritiva con il più elevato apporto energetico. Ecco perché questa dieta abolisce tutti gli alimenti contenenti grassi. Alcune varietà di formaggi e affettati sono assolutamente vietati. 

Vantaggio: chi fa a meno dei grassi riduce l’apporto calorico, purché non vengano assunti sotto una forma diversa. 

Svantaggio: i grassi non sono i soli responsabili dell’aumento di peso. Anche i carboidrati contribuiscono alla formazione dei pannicoli adiposi. Chi evita di mangiare la salsiccia, ma per questo mangia più pane, non crea nessun deficit calorico. 

In sintesi: ridurre i grassi fa bene, ma solo se si presta attenzione anche all’apporto calorico complessivo

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Nutrizionista e docente alla Scuola universitaria professionale di Berna

Questo concetto racchiude diversi metodi che prevedono il digiuno per un breve periodo di tempo. Ne sono un esempio il restare ogni giorno a digiuno per 16 ore (tra la cena e la colazione) o il saltare completamente i pasti ogni due giorni. 

Vantaggio: i risultati dei primi studi lasciano presagire una percentuale di successo, perché i valori di glicemia e colesterolo migliorano. 

Svantaggio: questo tipo di alimentazione si adatta solo limitatamente alla vita sociale. Chi rinuncia volentieri a una splendida cena in famiglia? 

In sintesi: non è adatta a una perdita di peso duratura. Inoltre non vengono forniti suggerimenti su cosa mangiare. E anche il digiuno deve essere adeguato alla persona e alla sua vita quotidiana. Altrimenti c'è il rischio di attacchi di fame.

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Nutrizionista e docente alla Scuola universitaria professionale di Berna

Sono consentiti da tre a cinque spuntini al giorno a base di verdura, frutta, acqua o tisana alle erbe. Sono invece vietati carne, pesce, affettati, latticini, pasta, dolci, alcol e caffè. 

Vantaggio: la dieta induce a pensare che il corpo si purifichi da un «eccesso di acidità». 

Svantaggio: non sono ammessi anche alimenti preziosi quali carne e pesce magri. Non si tratta quindi di un cambiamento delle abitudini alimentari duraturo. 

In sintesi: non esistono studi scientifici a sostegno della dieta acido-base. Dal punto di vista medico non vi sono prove che l’alimentazione possa causare uno stato di «superacidità» dell’organismo. La dieta acido-base potrebbe essere considerato come il primo step a breve termine verso un cambiamento a lungo termine delle proprie abitudini alimentari.

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