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Panoramica delle diete a confronto

Perdere peso è sempre un argomento di grande attualità. Le diete sono innumerevoli, e tenere il conto è difficile. In questo articolo trovi una panoramica completa e un confronto tra le diete più diffuse. Ti spieghiamo come funzionano, quali vantaggi e svantaggi presentano e per chi sono adatte.

Che cos'è una dieta?

La parola «dieta» deriva dal greco e, tradotta, equivale a «stile di vita». In origine il termine era usato per descrivere un particolare tipo di alimentazione, spesso legato a esigenze mediche. Oggi una dieta indica perlopiù una variazione temporanea dell'alimentazione allo scopo di perdere peso. Esistono numerosi approcci. Ma quali sono le diete e cosa le distingue l'una dall'altra?

Spesso ci si chiede se sia necessario mettersi a dieta. Per perdere peso a lungo termine, tuttavia, bisogna ripensare il proprio stile di vita. I programmi dietetici seri mirano quindi a cambiamenti graduali e a lungo termine, da adottare in modo permanente senza dipendere da alcun prodotto. Le diete, in ogni caso, possono essere un buon modo per abbandonare vecchie abitudini.

Per saperne di più: Come ottenere un cambiamento duraturo del proprio stile di vita.

Diete dimagranti: quali funzionano?

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Le cosiddette diete a formula sostituiscono uno o più pasti con shake, polveri o barrette ricche di proteine. La composizione dei prodotti è regolamentata, e tutti i nutrienti importanti devono essere inclusi. 

Vantaggi: il pasto è facile e veloce da preparare, non si deve mai pensare a cosa mangiare. 

Svantaggi: è una dieta molto monotona, il rischio di stufarsi e mollare tutto è grande. Per di più non si impara come modificare le proprie abitudini alimentari.

Conclusione: utile solo per compiere un primo passo verso un cambiamento permanente delle abitudini alimentari.

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Il principio alla base delle diete chetogenica, low carb, Atkins, Thonon o Dukan è semplice: i carboidrati sono la nostra fonte di energia primaria. Eliminandoli, quindi, si risparmiano molte calorie. Le diete assumono però forma molto diversa. Alcune non ammettono praticamente nessun carboidrato (meno di 30 o 50 grammi al giorno), altre solo pochi (per es. il 30% dell'energia necessaria proveniente dai carboidrati invece del 60% ufficialmente raccomandato). Al posto dei carboidrati si consumano grassi o proteine in quantità variabili.

Vantaggi: secondo alcuni studi (The New England Journal of Medicine 2008, The BMJ 2021), le diete a basso contenuto di carboidrati possono essere efficaci. Possono inoltre influire positivamente sul livello di zucchero nel sangue e sulla produzione di insulina. 

Svantaggi: l'elenco degli alimenti che non possono essere mangiati è lungo. A seconda della dieta, sono vietati pasta, pizza, pane, patate e frutta. L'apporto di grassi è significativamente più elevato e aumenta quindi il rischio di malattie cardiovascolari. Studi recenti dimostrano inoltre che la dieta chetogenica ha un effetto negativo sulla regolazione degli zuccheri nel sangue dopo il consumo di un pasto. Infine, il microbioma si modifica negativamente e si verificano anche cambiamenti sfavorevoli nella muscolatura nonché una diminuzione dei recettori dell'insulina (studio: Cell Reports Medicine 2024). Non ha dunque senso limitare fortemente la quantità di carboidrati. Le diete ad alto contenuto proteico possono causare problemi ai reni soprattutto per chi soffre di diabete.

Conclusione: una forma moderata di dieta a basso contenuto di carboidrati sembra avere senso, in quanto presenta meno svantaggi rispetto alle forme più rigide ed è anche più efficace a medio termine (studi: The BMJ 2021, Cochrane Library 2022). Si sconsigliano in ogni caso le varianti estreme, come la dieta chetogenica, Atkins, Thonon e Dukan. Bisognerebbe inoltre optare sempre per la variante con i cereali integrali e continuare a mangiare di tutto, con alternative per la carne e il pesce per evitare che l'alimentazione diventi troppo noiosa e monotona. Si possono ad esempio integrare latticini, uova, tofu e quorn.

Vuoi saperne di più sugli alimenti a basso contenuto di carboidrati? Qui trovi consigli e idee.

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A far ingrassare sono i grassi, perché sono gli alimenti con la più alta densità energetica. Per questo motivo la dieta low carb esclude tutti gli alimenti contenenti grassi. Sono addirittura vietate alcune varietà di formaggio e insaccati. 

Vantaggi: riducendo i grassi, si riducono le calorie che non saziano davvero. È però fondamentale che non vengano assunte in altro modo. La perdita di peso è più lenta rispetto alla dieta chetogenica (studio: Nature Medicine 2021). La percentuale di tessuto adiposo eliminato è invece nettamente superiore. 

Svantaggi: i grassi da soli non fanno ingrassare. Anche i carboidrati sono in parte responsabili dei depositi di grasso. Eliminando le salsicce ma mangiando più pane non si risparmiano calorie. Esistono anche grassi preziosi, come gli oli vegetali, a cui non bisognerebbe rinunciare del tutto.

Conclusione: ridurre i grassi sì, ma solo tenendo d'occhio il numero totale di calorie. Le calorie dei grassi dovrebbero essere sostituite dalle proteine piuttosto che dai carboidrati. 

Qui puoi calcolare il tuo fabbisogno calorico personale. 

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Il digiuno intermittente comprende diversi metodi di digiuno per un breve periodo di tempo. Si sta ad esempio senza cibo per 16 ore al giorno (tra la cena e la colazione), oppure non si mangia nulla a giorni alterni.  

Vantaggi: le persone che si sono sottoposte al test hanno perso tra i 6 e i 10 chili in 6 mesi (studi: The New England Journal of Medicine 2022, Jama Internal Medicine 2022). La glicemia, i livelli di lipidi nel sangue e la pressione sanguigna migliorano nella maggior parte dei casi (studi: Jama Network Open 2023, Canadian Family Physician 2020). L'aspetto sicuramente pratico è che non si dipende da nessun prodotto. 

Svantaggi: questo tipo di dieta non sempre è compatibile con la vita sociale. Chi rinuncerebbe a una bella cena in famiglia? Inoltre, gli effetti sono modesti o addirittura inesistenti nel caso, ad esempio, delle persone a elevato rischio di diabete (studio: The Lancet Healthy Longevity 2024). 

Conclusione: il digiuno intermittente è un'opzione valida per le persone che preferiscono rinunciare del tutto alle calorie per un determinato lasso di tempo piuttosto che contare le calorie ogni giorno (studio: Jama Network Open 2023). Perché il digiuno funzioni, tuttavia, per perdere peso bisogna comunque assicurarsi di seguire un'alimentazione sana anche al di fuori dell'intervallo di digiuno. Non vengono inoltre fornite raccomandazioni su cosa mangiare esattamente. E il digiuno deve essere adeguato anche alla persona e alla sua vita quotidiana. Altrimenti si corre il rischio di avere attacchi di fame. Infine, il digiuno a intervalli non risulta più efficace della perdita di peso a parità di apporto calorico ma senza intervalli (studio: The New England Journal of Medicine 2022).

In questo articolo trovi una panoramica dei diversi tipi di digiuno intermittente

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Nel digiuno basico sono consentiti da tre a cinque piccoli pasti al giorno a base di verdura, frutta, acqua o tisane. Sono al contrario vietati carne, pesce, insaccati, latticini, pasta, dolci, alcol e caffè. 

Vantaggi: la dieta suggerisce di depurare l'organismo dagli «acidi in eccesso». 

Svantaggi: questa dieta impone di omettere alimenti preziosi quali la carne e il pesce magri, alcuni tipi di formaggio e, a volte, predilige perfino i prodotti raffinati rispetto a quelli integrali. Non prevede infine un cambiamento a lungo termine delle abitudini alimentari. 

Conclusione: non esistono prove scientifiche dei benefici del digiuno basico. Da un punto di vista medico, la presunta «iperacidità» dell'organismo che si otterrebbe con questo tipo di alimentazione non è dimostrata. Nel migliore dei casi, il digiuno basico può essere considerato come un primo passo verso un cambiamento permanente delle abitudini alimentari.

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La gonadotropina corionica umana (HCG) è un ormone prodotto durante la gravidanza e ritenuto responsabile dell'aumento del fabbisogno calorico. Iniettato o assunto sotto forma di compresse nel quadro di una dieta HCG, quest'ormone è combinato con un'alimentazione povera di grassi e di calorie (meno di 500 calorie al giorno).  

Vantaggi: nessun vantaggio. Secondo gli studi, la perdita di peso è dovuta esclusivamente alla restrizione calorica e non all'HCG. Per questo la dieta non è approvata dalla Food and Drug Administration FDA.  

Svantaggi: l'apporto calorico è nettamente troppo basso, bisogna mettere in conto affaticamento, mancanza di energie, calo delle prestazioni, disturbi circolatori e perdita di massa muscolare. 

Conclusione: la dieta comporta rischi per la salute e non è raccomandata.

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Secondo i principi della paleodieta, il nostro corpo si è geneticamente adattato all'offerta di alimenti del Paleolitico e non avrebbe subito evoluzioni da allora. Per questo prevede soprattutto l'assunzione di piante selvatiche, radici, bacche, noci e carne selvatica.

Vantaggi: si risparmiano calorie perché si evitano cibi elaborati come pasta, pane e dolci. Nel caso di molte persone si nota anche un abbassamento della pressione sanguigna, dato che evitare prodotti pronti a favore di frutta, verdura, noci, semi e noccioli riduce il sodio e aumenta l'apporto di potassio. 

Svantaggi: sono ammessi solo pochi alimenti, il che rende la dieta molto complessa e limitata. Non tiene conto dell'importanza di imparare ad alimentarsi correttamente. 

Conclusione: questa forma di alimentazione può essere raccomandata solo in misura limitata, perché i benefici e i rischi non sono stati sufficientemente studiati. Manca una base scientifica.

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La dieta dissociata parte dal presupposto che il nostro organismo non siaf in grado di metabolizzare contemporaneamente proteine e carboidrati. Per questo vengono consumati separatamente: carboidrati e verdure a pranzo; proteine e verdure a cena. 

Vantaggi: in genere non è vietato alcun alimento, per cui è garantita una dieta equilibrata. Si risparmiano calorie, dato che il contenuto di carboidrati è solitamente ridotto. 

Svantaggi: il concetto è stato scientificamente confutato come inefficace. 

Conclusione: la separazione dei singoli gruppi alimentari non fa altro che complicare inutilmente l'alimentazione e non apporta alcun beneficio aggiuntivo.

Nelle cosiddette monodiete, come la dieta della zuppa di cavolo o dell'ananas, l'alimentazione si compone di un solo cibo o quasi per circa una settimana. Dato che l'organismo «patisce» la monotonia culinaria, si mangia automaticamente meno. 

Vantaggi: non ce ne sono. L'eventuale perdita di peso iniziale è dovuta alla riduzione delle riserve di carboidrati e acqua.

Svantaggi: l'alimentazione delle monodiete è troppo limitata e l'apporto di sostanze nutritive e proteine troppo basso. In queste diete non c'è spazio per il piacere di mangiare.

Conclusioni: questo tipo di dieta non è salutare né raccomandato. Essendo troppo monotona, è inevitabile l'effetto yo-yo e l'apporto insufficiente di sostanze nutritive.

Leggi ora: Come evitare l'effetto yo-yo

Metabolic Balance è un concetto che prende in considerazione il metabolismo individuale. Viene proposto online o nelle farmacie nonché presso medici, naturopati e trainer. Per ogni partecipante viene elaborato un piano nutrizionale individuale sulla base dei dati personali, dei valori del sangue e delle preferenze della persona. Il principio si basa su una riduzione della quantità di calorie, un maggior apporto proteico e un apporto contenuto di carboidrati. Il concetto è strutturato in diverse fasi.  

Vantaggi: nessun vantaggio

Svantaggi: il piano nutrizionale è molto rigido e la scelta di alimenti estremamente limitata.  I benefici della «personalizzazione» dell'alimentazione sono del tutto privi di fondamento scientifico. Studi scientifici su concetti più sofisticati (analisi genetiche sistematiche) non mostrano alcun beneficio concreto derivante dalla personalizzazione. 

Conclusione: i costi sono elevati. L'effetto della dieta non è scientificamente provato e presenta restrizioni perlopiù inutili.

Una dieta detox o disintossicante è una cura a base di succhi da fare per alcuni giorni. Si possono bere solo acqua, tisane e succhi di frutta o di verdura. In seguito è possibile mangiare frutta e verdura. In questo modo l'organismo si disintossica.

Vantaggi: una dieta detox può essere eventualmente un primo passo verso un cambiamento permanente delle proprie abitudini alimentari. Deve però essere effettuata solo sotto sorveglianza medica.

Svantaggi: non è una dieta adatta sul lungo termine. La perdita di peso è dovuta a una riduzione delle riserve di glucidi e acqua. Questi chili si depositano nuovamente e in poco tempo sui fianchi. Nel lungo termine può dare adito a carenze o disturbi alimentari.

Conclusione: questa dieta può generare un effetto yo-yo. Non è stato scientificamente provato che queste misure favoriscano l'eliminazione delle «tossine» (qualunque cosa si intenda con questo termine). Un corpo sano è in grado di eliminare le sostanze nocive attraverso il fegato, i reni, l'intestino, la pelle e la respirazione.

La dieta mediterranea è in realtà un tipo di alimentazione molto naturale, variegata e contraddistinta da prodotti freschi, di stagione e regionali, poco lavorati, preparati con metodi delicati e insaporiti con spezie ed erbe aromatiche fresche. La dieta mediterranea è ricca di frutta e verdura, prodotti integrali, legumi, pesce, pollame, olio di oliva e noci.

Vantaggi: la dieta mediterranea è relativamente facile da seguire a lungo termine. Copre il fabbisogno di molti nutrienti importanti. Se seguita correttamente, è una dieta equilibrata e può aiutare a perdere peso. Poiché non vieta nulla, questo tipo di alimentazione funziona più a lungo di una dieta a basso contenuto di carboidrati o di grassi (studio: The New England Journal of Medicine 2012). 

Svantaggi: per perdere peso è necessario consumare più calorie di quelle rese disponibili all'organismo. E questo non succede dall'oggi al domani. Tutto dipende dalla scelta degli alimenti, dalle quantità e dalla preparazione. 

Conclusione: tenendo d'occhio le calorie, con la dieta mediterranea è possibile perdere qualche chilo. È soprattutto facile da seguire a lungo termine perché variegata e composta da alimenti freschi. Associata a sufficiente esercizio fisico, consente di migliorare lo stile di vita.

Ulteriori informazioni sulla dieta mediterranea

Consigli per una dieta efficace

La scelta della dieta giusta è solo il primo passo. Per far sì che il tuo percorso di dimagrimento abbia successo e sia sostenibile, segui questi consigli:

  • Fai passi piccoli e realistici: inizia con piccoli cambiamenti, come una riduzione dello zucchero nel caffè o una maggiore quantità di verdure nel piatto.
  • Pasti regolari: tre pasti principali al giorno stabilizzano i livelli di zucchero nel sangue e prevengono gli attacchi di fame. Durante il digiuno intermittente è possibile saltare un pasto, purché ciò non influisca negativamente sulle abitudini alimentari (per es. spuntini, attacchi di fame). 
  • Mangiare in modo consapevole: prenditi il tempo necessario per assaporare consapevolmente ogni pasto. Questo aiuta a essere più consapevoli delle sensazioni di fame e sazietà.
  • Esercizio fisico: combina la dieta facendo regolarmente movimento. Anche le passeggiate quotidiane fanno la differenza. Utilizza il contapassi tutti i giorni per un monitoraggio oggettivo. 
  • Bere a sufficienza: ogni giorno almeno 1,5 litri di acqua o altre bevande non zuccherate e prive di calorie.
  • Stabilire obiettivi realistici: non aspettarti miracoli. Una perdita di peso da 0,5 a 1 kg a settimana è sana e realistica. Inoltre, non si dimagrisce in maniera uniforme (lineare). Il peso diminuisce rapidamente con uno sforzo costante, per poi arrestarsi quando l'apporto calorico corrisponde al nuovo fabbisogno di calorie, che cala. 

    (Continuazione in basso...)

Diete in caso di malattia

Le diete possono svolgere un ruolo decisivo non solo in vista del dimagrimento, ma anche per trattare o alleviare alcune malattie. Ecco i principali esempi e come funzionano:

  • Dieta priva di glutine: questa dieta è particolarmente indicata per le persone affette da celiachia o intolleranza al glutine. Vanno evitati tutti i cereali contenenti glutine, come grano, segale, orzo e i loro prodotti. Questa dieta aiuta ad alleviare sintomi quali dolori addominali, diarrea e flatulenza e a prevenire danni a lungo termine alla mucosa intestinale, e pertanto la corrispondente malnutrizione. È essenziale per le persone affette da celiachia. Alternative come riso, mais e grano saraceno, amarantacee quali amaranto e quinoa forniscono un apporto equilibrato di sostanze nutrienti. Scopri di più sulle cause e sui sintomi dell'intolleranza al glutine
  • Dieta priva di lattosio: in caso di intolleranza al lattosio, l'organismo, o meglio il microbioma, non riesce a scomporre correttamente lo zucchero del latte (lattosio). In una dieta priva di lattosio, i latticini sono quindi sostituiti da alternative prive o a basso contenuto di lattosio, come il latte di soia, di mandorla o di avena, oppure da latticini a lunga stagionatura (parmigiano) o il cui lattosio sia stato digerito o eliminato. Questa dieta aiuta a evitare sintomi come dolori addominali, flatulenza e diarrea. Ulteriori informazioni sull'intolleranza al lattosio.
  • Dieta in caso di diabete: le persone che soffrono di diabete traggono beneficio da una dieta equilibrata con un indice glicemico (IG) contenuto. Alimenti come prodotti integrali, legumi, verdure e proteine magre aiutano a mantenere stabili i livelli di zucchero nel sangue. Qui puoi trovare altri consigli per mantenere bassa la glicemia. La dieta mediterranea funziona almeno altrettanto bene per le persone con diabete. 
  • Dieta a basso contenuto di istamina: questa dieta è adatta alle persone con intolleranza all'istamina. Gli alimenti ad alto contenuto di istamina, come i formaggi stagionati, il vino rosso e alcuni tipi di pesce, vanno evitati per ridurre i sintomi come mal di testa, arrossamento della pelle e disturbi gastrointestinali. Le relative basi scientifiche sono tuttavia scarse e contraddittorie. 
  • Dieta a basso contenuto di FODMAP: questa dieta è spesso utilizzata per la sindrome dell'intestino irritabile. Si tratta di evitare alcuni carboidrati a catena corta, che vengono scomposti male nell'intestino e possono provocare sintomi come flatulenza, diarrea o dolori addominali. Dopo una fase di eliminazione, durante la quale si escludono tutte le possibili fonti di FODMAP, gli alimenti vengono gradualmente reintrodotti e testati per verificarne la tollerabilità. L'obiettivo è di escludere in modo permanente dalla dieta solo il numero di alimenti assolutamente necessario. Dopotutto, gli alimenti contenenti FODMAP sono per la maggior parte sani e preziosi.

Conclusione del confronto tra le diete

Le diete offrono diversi approcci per perdere peso o migliorare la salute e il benessere. È importante scegliere una dieta adatta a te e alla tua vita quotidiana. Che si tratti di una dieta a basso contenuto di carboidrati, di una dieta mediterranea o di un cambiamento delle abitudini alimentari a lungo termine, trova la soluzione più adatta per te. Una dieta sana, sostenibile e piacevole nonché regolare esercizio fisico sono la chiave per uno stile di vita sano.

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di Prof. Dott. med. David Fäh,

pubblicato in data 03.02.2025


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